I video tra noi
1 agosto 1981: nasce ufficialmente MTV, la prima emittente televisiva al mondo dedicata interamente alla musica giovanile e a tutti i fenomeni ad essa correlati. Con MTV si assiste all’avvento del videoclip professionale: non più tentativo, un po’ naif, di portare in immagini la musica, ma fenomeno massiccio di marketing del video, nella consapevolezza che con il crescere della diffusione del media televisivo cresce a dismisura l’importanza dell’immagine dell’artista per le vendite. Nel corso degli anni l’importanza del videoclip cresce in modo esponenziale: il video diventa un passaggio obbligato per ogni artista che voglia conquistare notorietà, l’impatto sulle vendite di un video supera rapidamente l’impatto del passaggio tradizionale nelle radio, e spesso accade che una canzone mediocre o solamente banale conquisti fama e successo proprio grazie al video collegato. In questi anni e nei successivi si sviluppano inoltre professionalità specifiche che permettono a giovani registi emergenti di esprimere talento e potenzialità.
Con la crescita esplosiva del fenomeno video, anche la fantascienza trova più spazio. Cambiano però i riferimenti: nella tv dell’esaltazione dell’immagine, la fantascienza in musica smette di cercare ispirazione nelle pagine dei romanzi per trovarla direttamente alla fonte primaria dell’immagine in movimento, ovvero nel cinema. Gli anni ottanta, quelli dello sviluppo impetuoso di MTV, coincidono con l’esplosione della fantascienza cinematografica d’avventura, tra Star Wars, Star Trek, Indiana Jones e derivati. A questi si mescolano le atmosfere oscure e malinconiche alla Blade Runner e l’oppressiva claustrofobia della saga di Alien, l’incubo apocalittico di Terminator e la pura violenza di Robocop. I riferimenti sono perlopiù superficiali, e tendono a esaltare la spettacolarità delle situazioni: così ad esempio Wild Boys dei Duran Duran, del 1983, riprende le atmosfere dei mondi frequentati dall’eroe postatomico Mad Max, nella saga interpretata da Mel Gibson; atmosfere analoghe vengono riprese dai Police per Synchronicity II (1983). Ma non mancano nei video di quegli anni citazioni colte e veri e propri omaggi al genere. È il caso dell’acclamato Radio Gaga, bellissimo video dei Queen del 1984 in cui spezzoni di Metropolis di Fritz Lang si miscelano con atmosfere alla 1984 di George Orwell, creando un impasto di grande fascino che ha il merito, oltre di far risaltare la prestazione vocale di Freddie Mercury, anche di riportare alla luce il fascino un po’ retrò degli esordi della fantascienza. I Queen, già avvezzi alle atmosfere fantastiche avendo collaborato alle colonne sonore di Flash Gordon e Highlander, torneranno alla fantascienza con il successivo The invisible man (1989), videostoria di un gruppo rock che vive all’interno di un personal computer.
È a partire però dagli anni novanta che si registra un vero assalto alle tematiche fantascientifiche nei videoclip, pure se con spessore e risultati diversi.
Ne resteranno tanti...
Gli anni novanta vedono la crescita degli investimenti per la promozione di artisti e gruppi musicali; milioni di dollari vengono profusi per accompagnare le performance delle star internazionali. Registi come Mark Romanek, Chris Cunningham, Michel Gondry, Spike Jonze, Jonas Arkelund, hanno modo di farsi conoscere per poi uscire dall’ambito musicale e diventare artisti dell’immagine a tutto tondo Contemporaneamente lo sviluppo della computergrafica consente di raggiungere risultati eccellenti nella costruzione di immagini fantascientifiche. Al cinema comincia l’era della scoperta del ciberspazio, dei kolossal fantascientifici alla Stargate e Indipendence Day, di Matrix e dei suoi derivati, che definiscono nuovi standard degli effetti speciali. Ma gli anni novanta sono anche gli anni delle inquietudini di L’esercito delle 12 scimmie, dell’autoironia di Il quinto elemento, dei silenzi riflessivi di Gattaca.
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