L’interesse della cultura hippie nei confronti della spiritualità orientale, il misticismo e altri modelli di società in cui il rapporto con la natura è più ravvicinato, è rafforzato dal convincimento che la sterilità spirituale della società occidentale sia direttamente proporzionale al progresso tecnologico. Libri simbolo come 1984 di George Orwell o Il lupo della steppa di Herman Hesse passano, da letture preferite dei giovani seguaci della controcultura, a testi ispiratori dei principali gruppi "progressivi". L’album Animals dei Pink Floyd, per esempio, è basato su La fattoria degli animali sempre di Orwell. Le scelte stesse degli artisti, mostrano però un certo pessimismo: il ciclo è destinato a ripetersi infinitamente, l’uomo è fatalmente costretto a perdere.
Il tirannico computer di Karn Evil 9 di Emerson, Lake & Palmer è un’immagine presa a prestito da 2001: Odissea nello spazio: “DANGER!/Let the bridge computer speak/STRANGER!/LOAD YOUR PROGRAM. I AM YOURSELF (…) NEGATIVE! PRIMITIVE! LIMITED! /I LET YOU LIVE!/But I gave you life/WHAT ELSE COULD YOU DO?/To do what was right/I'M PERFECT! ARE YOU?”
Il materialismo è visto come la radice di tutti i mali, fonte di ogni avidità, violenza, guerra e ineguaglianza sociale. Orwell sostituisce il malvagio modello della società capitalistica con quello comunista, ma solo per dimostrare che è ugualmente materialistico.
Attitudine derivata dall’uso di allucinogeni è il convincimento hippie che il mondo esteriore in realtà non sia reale e che quindi sia inutile cercare di cambiarlo. L’unico cambiamento politico possibile è quello che si raggiunge tramite un generale innalzarsi delle coscienze, attraverso quindi una trasformazione spirituale. Ecco che, come chiave di salvezza, molti concept album sono dominati dal motivo della ‘quest’: già il rock proto-progressivo si era espresso in questi termini con In Search of Lost Chord dei Moody Blues, ma i gruppi ‘progressivi’ avranno una visione più ‘new age’, nel senso che, per gli Yes, per esempio, non è impossibile raggiungere questa sorta di coscienza cosmica.
Ciò che spaventa gli artisti è l’impoverimento spirituale, la spersonalizzazione, la "disumanizzazione" dell’uomo moderno provocata dal progresso tecnologico, che apporta tutt’altro che benefici alla società: ecco allora l’umanità resa schiava dai computers di Karn Evil 9.
Altri brani correlati a viaggi nello spazio si collocano sempre in un’ottica priva di speranze nella "quest" di un "altrove" migliore: Watcher of the Skies, dei Genesis, è intrisa di pessimismo; Starship Trooper, degli Yes (tendenzialmente i più ottimisti in fatto di utopie), se ha come titolo, per il primo movimento “Life Seeker”, per il secondo ha “Disillusion”; ed ecco cosa possiamo ascoltare dai Van der Graaf Generator: “Somebody help me I'm falling, somebody help me, I'm falling down/Into sky, into earth, into sky, into earth./It is so dark around, no life, no hope, no sound/no chance of seeing home again.” (Pioneers over C)
Il richiamo a temi spaziali appare evidente già in alcuni titoli appartenenti ai primi due album (‘67 e ‘68) dei Pink Floyd: Astronomy Domine, Interstellar Overdrive (strumentale), Set the Controls for the Heart of the Sun; ma la metafora, forse, più conosciuta è certo quella di Dark Side of the Moon.
Il messaggio pessimista di Roger Waters viene quasi sempre espresso sotto forma di concept album e, a differenza degli altri gruppi "progressivi", le immagini e i concetti rappresentati sono meno favolistici e meno aperti a molteplici interpretazioni.
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