non puoi dir che siete sani,che la cera è genuina;prima le api, poi gli umanila consegnano in cucina”.
“Oh Fiammifero. Stai spento!”
ribatteva il bel fratello.
“Voi finite in un momento,
sempre questo è il ritornello...”
Una scossa lo zittì
Ecco giungere due mani.
“Aggiorniamoci a domani”
disse ignaro chi partì...
Il vecchio interromperà il cantastorie: – Mi scusi, ma questa non è una storia. È una filastrocca.
– Che racconta una storia.
– I versi sono sorpassati.
– Credevo che lei potesse apprezzarla comunque.
– Ascolti. – Il vecchio si alzerà e il cantastorie avrà paura di ritrovarsi solo. – Conosco un bambino. Potrei raccomandarla.
– No, no – risponderà timido il cantastorie. – Non vorrei certo incomodarla.
– Si figuri! È il mio bisnipote. Ci penso io.
Così, il vecchio e il cantastorie s’incammineranno verso l’astronave-via, si faranno tutto il viaggio in piedi, perché nessuno lascerà loro due sedili, e sbarcheranno un po’ stanchi su Marte. Apriranno la valigetta, indosseranno la tuta termica e arriveranno alla colonia del bisnipote.
– Siamo sicuri che vorrà conoscermi? – chiederà il cantastorie.
– Le auguro che ascolti felice e contento.
Ma non finirà qui.
Perché il vecchio chiederà: – Le mani, poi, scelsero il fiammifero o il cerino?
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