Dal tuo punto di vista, come giudichi l'attuale momento della fantascienza italiana, intendo dal punto di vista editoriale?
Entusiasmante. Tanto le medio-piccole che le grandi case editrici si sono accorte che il fantastico tira e che è un genere letterario uguale a qualsiasi altro genere. Inoltre hanno anche verificato leggendo - cose che tanti editori non hanno fatto nel passato - che gli italiani scrivono bene almeno quanto gli scrittori stranieri. Aggiungo - a onor del vero - che anche lo scrittore italiano ha cominciato a farsi professionista. Ora né gli editori né gli autori hanno più scuse.
Per concludere, una domanda classica: a cosa stai lavorando?
In perfetta linea col mio carattere sto portando avanti cinque romanzi che scrivo, come detto, a seconda dell’umore e delle idee. Uno è un romanzo sui vampiri ma molto sui generis, un altro è una fantascienza post catastrofe, il terzo è un romanzo per ragazzi (commissionatomi da una casa editrice), poi c’è il nuovo Svet. Infine un romanzo fantasy. L’ho citato per ultimo in quanto ho scritto molti racconti fantasy, ma ancora non è stato pubblicato un romanzo del genere (Surgeforas, è fuori da ogni classificazione). Sia chiaro, è un fantasy italiano, senza draghi, elfi, signori più o meno anellati e maghetti. In questo momento vado in controtendenza lo so bene, ma l’ho detto e scritto infinite volte: mi diverto.
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