Subito dopo, attraverso una sorta di interfono, l’ufficiale medico descrisse al generale e ai suoi soldati ciò che sarebbe accaduto loro nel momento del ciclo di liquefazione-rigenerazione biologica.– Fra pochi istanti avvertirete un repentino mutamento della temperatura del bitume cronofrattale dovuto al bombardamento di raggi gamma necessari per ammorbidirlo fino a ridurlo a uno stato sufficientemente liquido.All’interno della sfera i polipoidi iniziarono a dimenarsi: il calore avvertito dai loro corpi lattiginosi si apprestava a raggiungere un livello difficilmente sopportabile.Il generale Agum Ier immerse i tentacoli in quella poltiglia gelatinosa, cercando di mascherare la paura che gli attanagliava gran parte dell’intestino periferico.– Il riscaldamento del bitume cronofrattale indurrà una reazione a catena della polimerasi – continuò l’ufficiale medico – facilitando la scissione delle sequenze cromosomiche e moltiplicando i frammenti degli acidi nucleici che compongono le vostre strutture molecolari le quali, una volta completate, saranno rigenerate sulle coordinate planetarie elaborate dai satelliti organici in orbita attorno allo sferoide oblato.Anziché tranquillizzarli, le informazioni dell’ufficiale medico non fecero che scatenare una tensione crescente tra i polipoidi. Tuttavia, lo scienziato continuò a descrivere le varie fasi della procedura di liquefazione e rigenerazione strutturale, anche se i soldati avevano smarrito ogni percezione della realtà che li circondava.– Ecco ci siamo – sussurrò Benassarch Ier un istante prima di chiudere gli occhi evitando così di essere accecato da un fulgido bagliore di luce.
Quando il turbine elettromagnetico cessò, i medici Krake strisciarono accanto alla klepsydra ormai vuota.
– Ottimo lavoro!– esultò Benassarch Ier, gettando un’ultima occhiata ai pannelli organici di riferimento. – Dissoluzione molecolare completata…
Sferoide oblato
In prossimità della sorgente cronologica…
balzo quantico+13 ksecondi
L’unità tattica fu rigenerata sulla riva frastagliata di un fiume in secca. Ai cinque polipoidi gli ci volle diverso tempo per riacquistare le forze e la perfetta coscienza di sé. Solo a quel punto, il generale Agum Ier, ripresosi dallo stato confusionale che seguiva ogni liquefazione-rigenerazione temporale, si alzò da terra e con voce ferma e decisa si rivolse ai suoi soldati.
– Ascoltatemi bene! – tuonò, alzando il tentacolo di orientamento. – A causa di un errore nella mappatura elaborata dal satellite organico siamo stati rigenerati 600000 cubiti fuori rotta. Questo significa che per raggiungere il punto stabilito dovremo compiere un lungo viaggio. Quindi cercate di riprendervi al più presto perché non disponiamo di molto tempo per completare la missione!
Alle prime luci di un’alba aliena, i polipoidi si misero in marcia strisciando nella polvere, su terreni ghiacciati, attraversando pianure arse da un unico sole, valicando catene montuose, scalando forre taglienti per poi discendere ripide valli immerse nell’oscurità di molte notti. Innumerevoli cicli di luce-oscurità si susseguirono nel corso di un viaggio lungo il quale i Krake non poterono che restare affascinati da quel mondo alieno la cui magnificenza naturale non aveva pari nel resto della cinta coloniale.
– Girano strane voci sugli antropoidi che abitano questo sferoide – affermò il soldato Thrix, addetto al collegamento telepatico con la nave ammiraglia, interrompendo con la sua affermazione un silenzio che a suo modo di vedere si era protratto oltre il dovuto.
– Allora che ne dici di renderci partecipi di queste… strane voci? – gli rispose il generale Agum Ier, non facendo nulla per mascherare il sarcasmo di cui erano intrise le sue parole.
– Ho sentito dire che gli antropoidi oblati sono creature bipedi, biologicamente poco interessanti e dotate di una limitata attività neurocognitiva.
– Una ragione in più per assoggettarli al volere di nostra Unicità Galattica – replicò il soldato Hibernicus, che all’interno dell’unità tattica ricopriva il ruolo di analizzatore di strutture molecolari.
– E per quale ragione si ritiene che gli oblati dispongano di una limitata intelligenza? – chiese il soldato Balk mantenendosi in coda al drappello.
Il soldato Thrix non perse tempo a controbattere, mentre il suo multiplo volto assunse un’espressione quasi annoiata. – Combattono guerre tra loro, si accoppiano tramite contatto strutturale e ripongono la speranza di sottrarsi alla cessazione biologica in bislacche fantasie psichiche elaborate dai loro elementari impianti sinaptici.
– Secondo un recente studio condotto da saggi del Magistero Centrale, le fantasie di cui parli convergono in un’ideologia di più ampio respiro che gli antropoidi oblati chiamano religione – lo corresse il generale Agum Ier.
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