SOUBRETTE: Oh... certo. Ora siamo tutti contenti del governo. Nessuno protesta più.PSICOLOGO: La protesta è insoddisfazione. L’insoddisfazione è male. Abbiamo rimosso insieme due cause di infelicità.(Applausi)Ma l’inviato chiede la linea.VOCE DELL’INVIATO: L’assassino è circondato. Ha abbandonato l’auto ed è inseguito a piedi dai poliziotti.Rapidamente l’ultimo assassino viene circondato. Le armi dei poliziotti sono puntate. Ma nessuno spara. Le armi cariche sono un retaggio del passato violento. I poliziotti sono tutti condizionati a non uccidere dalla nascita. Lo prenderanno e lo porteranno alla comoda dimora dove l’ultimo assassino non potrà più farsi del male.Ma egli punta, con mano tremante, la pistola avanti a sé. Non sembra minaccioso, solo disperato.

(Sparo singolo)

VOCE DELL’INVIATO: L’ultimo assassino cade a terra! Qualcuno ha sparato all’ultimo assassino!

I poliziotti sono attoniti. Tranne uno, che si avvicina all’obiettivo della telecamera, con il  volto lacrimante di gioia. Un volto che rivela il millenario istinto dell’uomo. Non sopprimibile da alcun condizionamento.

POLIZIOTTO: L’ho ucciso Io! L’ho ucciso prima che uccidesse ancora! Sono un eroe! Ho ucciso l’ultimo assassino!

Liberamente ispirato a un racconto a fumetti di Meglia e Domingues.