Il prolungato sciopero degli autori cinetelevisivi e altre vicissitudini accadute negli ultimi mesi hanno contribuito a comprimere i tempi di lavorazione delle progetti cinematografici e televisivi attualmente in corso, che spesso non sono in grado di sopportare altri ritardi, causa i forti investimenti già attuati. Capitano così anche cose abbastanza curiose, come quella successa nel corso della lavorazione di Transformers: Revenge of the Fallen, sequel della fortunata pellicola del 2007 basata sulla faida eterna tra i robottoni Autobot e Decepticon.
A rivelarlo in una recente intervista è stato Roberto Orci, sceneggiatore insieme all'inseparabile Alex Kurtzman di entrambi gli episodi (e di varie altre amenità targate J.J. Abrams). E' successo che il protagonista principale Shia LeBeouf, giovane astro del cinema americano ormai in grado di camminare con le proprie gambe, si sia presentato sul set dopo un periodo di ferie con una bella steccatura alla mano e all'avambraccio sinistro, frutto di un incidente automobilistico avvenuto all'inizio di agosto. Comprensibile il momento di panico scoppiato tra la troupe e i responsabili della produzione, timorosi questi ultimi soprattutto di essere costretti a rinviare la lavorazione del film che si trova ormai in fase piuttosto avanzata. Anche perché la maggior parte delle scene di azione che vedevano il giovane Shia come protagonista dovevano ancora essere girate.
E' stato il regista Michael Bay ad avere l'idea giusta. Anziché aspettare che l'attore guarisse, d'accordo con gli autori, ha cambiato la sceneggiatura in modo da inserire la ferita alla mano come un elemento della storia. "Non era necessario farlo" ha detto Orci, "però Michael ha insistito soprattutto per salvaguardare la sicurezza di Shia durante le riprese." Ovviamente ciò ha comportato non solo riscrivere ma soprattutto ripensare le scene d'azione, quelle nelle quali lo stuntman non può sostituirsi interamente all'attore, in modo tale da permettere a LeBeouf di sostenerle anche con la mano fasciata. "Lui dovrà correre qua e là praticamente per tutto il film" ha continuato Orci, "la nostra preoccupazione era di aumentare il più possibile la sicurezza per lui."
Non c'è dubbio che quella per la salute del giovane Shia sia stata la prima preoccupazione della produzione. Occorre però dire che in altre occasioni, nel passato, le riprese dei film sono state semplicemente sospese in occasione di infortuni, leggeri o gravi, degli attori. Un'altra conseguenza imprevista dell'assurdo braccio di ferro svoltosi tra produttori e autori nei mesi scorsi, che ha visto tra le prime vittime gli spettatori, e che ora riverbera i suoi effetti anche sul grigio metallo dei robottoni provenienti dallo spazio.
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