Con un po' di ritardo rispetto al previsto 4 agosto 1997, nel 2050 l'evoluzione della tecnologia potrebbe raggiungere quel punto di flesso noto come singolarità, dopo il quale la velocità di crescita sarà esponenziale, incontrollabile e irreversibile.
Non la mette proprio così Justin Rattner, responsabile esecutivo della ricerca alla Intel, anche perché naturalmente non è sua intenzione dare un'immagine negativa o pericolosa della tecnologia. Tra le righe però sembra di leggere nelle sue parole il dubbio se la sua azienda, la Intel, non possa avere un ruolo forse un po' troppo simile a quello della Cyberdyne Systems del cinema.
"L'indiustria ha fatto passi avanti incredibile e inimmaginabili anche solo quarant'anni fa" ha detto Rattner. "Esiste una teoria secondo cui ci stiamo avvicinando al punto di flesso nel quale il ritmo di crescita della tecnologia accelererà esponenzialmente, e l'intelligenza delle macchine supererà quella degli esseri umani, in un futuro non molto lontano".
Qualche esempio. Il primo porta già con sé una rivoluzione. Energia wireless. Alimentazione senza bisogno di cavi: WREL, Wireless Resonant Energy Link. È già in fase prototipale: Rattner ha fatto la dimostrazione accendendo una lampadina da 60 watt senza alcun collegamento fisico. L'idea è basata sul principio della risonanza, ed è già straordinariamente efficiente. Un utente potrebbe ricaricare il proprio laptop semplicemente avvicinandosi nel raggio d'azione di una sorgente di energia.
Materia programmabile. Li chiamano catoms, ma nella fantascienza esistono da tempo e vengono chiamati naniti. Micro robot che possono creare oggetti che cambiano forma riconfigurandosi. È un campo molto difficile, ma sono già stati fatti enormi progressi. Optimus Prime dovrà aspettare ancora qualche anno, ma entro la nostra vita potremmo aver a che fare con i Replicatori. O qualcosa del genere.
Robot che sentono gli oggetti e riconoscono le persone. Rattner ha fatto vedere robot dotati di particolari sensori che, come certe specie di pesci, sono in grado di farsi un'idea dell'oggetto che stanno per toccare attraverso un debole campo elettrico, e altri in grado di riconoscere volti umani e di comprendere comandi generici come "pulisci questo disordine".
Ancora più in là: Rattner insieme a Randy Breen ha fatto vedere un'interfaccia in grado di comprendere le emozioni umane attraverso la misurazione delle onde cerebrali.
Non ci stupiremmo certo se gente come Rattner risultasse essere un lettore di fantascienza: certe idee non posso che provenire da lì. Per loro la fantascienza ormai è realtà quotidiana. Speriamo che si ricordino di tenere sempre sottomano la leva di emergenza per staccare la corrente, quando Skynet acquisirà l'autocoscienza.
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