Volto squadrato ma imberbe, a metà tra il fanciullo sfrontato e il tenero rubacuori. Forse è per questo motivo che Chris Pine è stato scelto tra molti altri per interpretare il ruolo del cadetto James T. Kirk nel prossimo Star Trek, in uscita nel 2009. Anche lui ha tentato di aggirare i severi divieti posti da J.J. Abrams sulla trama e sugli aspetti principali del film. Per farlo ha approfittato di un'intervista rilasciata nei giorni scorsi a Beverly Hills, durante un giro promozionale del suo nuovo film Bottle Shock, storia dei primi viticoltori californiani degli anni settanta. L'intervista ha riguardato soprattutto le caratteristiche dei protagonisti secondo la rilettura di Abrams e soci.
"Sono convinto che gli spettatori restaranno sorpresi" ha dichiarato Pine. "Ciò che J.J. è riuscito a creare, e a cui noi abbiamo preso parte, è stata l'autentica nascita di questi personaggi. Non soltanto il loro percorso individuale, e come si sono incontrati, ma anche e soprattutto come le interrelazioni nel gruppo si sono forgiate e saldate, e come tutto questo si è poi trasferito nel mitico viaggio quinquennale." Il giovane attore di Los Angeles ha poi lodato con entusiasmo il lavoro di Abrams e degli sceneggiatori, Alex Kurtzman e Roberto Orci: "Hanno infuso in tutti i personaggi una grande umanità. Pertanto non troverete in questo film solo l'azione e i grandi effetti speciali che tutti si aspettano da un blockbuster, ma anche parecchi elementi di un film di personaggi, che è una delle cose più difficili da fare."
Pine non ha dimenticato di citare anche i suoi compagni di viaggio, a cominciare da Zachary Quinto, il giovane Spock: "Zach è grande. La gente sarà letteralmente rapita dalla sua interpretazione. Lui, Karl Urban (che interpreta McCoy, N.d.A.) e il resto del cast sono riusciti a catturare l'essenza dei propri personaggi." Alla fine Pine ha parlato anche del suo rapporto con il Kirk originale, ovvero William Shatner: "Gli ho scritto una lettera prima di iniziare le riprese, giusto per presentarmi e dire ciao, visto che non lo conoscevo per niente. Lui mi ha risposto, è stato molto gentile e carino e questo è stato l'unico contatto che ho avuto con lui. Però mio padre, durante l'inizio della lavorazione del film, ha avuto occasione di fare affari con Mr. Shatner, per cui posso dire che il contatto è stato multigenerazionale." E' risaputo che Shatner ha mal digerito l'esclusione dal progetto che invece ha riservato una parte a Leonard Nimoy. Chissà se è riuscito a superare la delusione e fare gli auguri al suo giovane erede...
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