Questo è un frammento della canzone cui si è ispirato Brandon Jerwa nella sceneggiatura della miniserie Battlestar Galactica: Ghost in uscita a settembre per la Dynamite Entertainement. Gli appassionati di Galactica non hanno molto materiale con cui trascorrere i mesi che li separano dagli ultimi episodi (previsti nel 2009) e la Dynamite non vuol lasciarsi sfuggire l’occasione per colmare gli spazi vuoti.
Una squadrone di piloti guidati dal capitano Alexander Chen e dedicato alle black-ops rimarrà disperso e senza nessuno appoggio dopo l’attacco dei Cylons. L’equipaggio della nave da trasporto Orion, simile all’Astral Queen tanto cara agli spettatori di Galactica, si ritroverà, per gli strani rivolgimenti del caso, ad incrociare la strada di questi militari senza scrupoli in un insieme, a sentir l’autore, di “massacri, odio, paura, tensione, sesso e segretezza”.
Nulla sarà quello che sembra eccetto un punto, chiaro fin dall’inizio e su cui Jerwa non ha intenzione di transigere: non ci saranno collegamenti con la serie principale. Nessun cugino di Starbuck, nipote di Adama o tanto meno un qualche incarico che ha portato i protagonisti anche solo nei pressi del Galactica o della Pegasus. Ghost sarà una storia indipendente, parallela a quella principale e con sue particolari dinamiche sicuramente non rivolte alla ricerca della Terra. Alle matite l’esordiente Jonhatan Lau per un fumetto che comincia ad espandere, sulle tavole dei fumetti, l’universo creato da Ronald D. Moore.
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