Alla fine la conferma è arrivata. Il nuovo Kotor si farà. Non l’auspicato capitolo conclusivo dell’ormai sempre più eterea trilogia di Knights of the Old Republic, ma il più volte vociferato gioco online. Il videogame segnerà il debutto della canadese Bioware nel redditizio pianeta degli mmorpg, settore oggi guidato dal campione di incassi World of Warcraft della californiana Blizzard. Nessun annuncio in pompa magna, ma il piatto forte di un’intervista nella quale John Riccitiello, amministratore delegato di Electronic Arts, l’editore a cui fa capo lo studio responsabile del primo Kotor, svela laconicamente - ma ufficialmente - l’esistenza del progetto. Il prossimo Knights of the Old Republic, seguito degli acclamati giochi di ruolo ambientati nel passato remoto dell’universo di Guerre stellari, non è altro che il misterioso videogame in sviluppo da fine 2005 nell’altrettanto impenetrabile succursale Bioware di Austin, in Texas, sede che la casa di tanti successi, da Baldur’s Gate a Neverwinter Nights, ha creato apposta per esplorare la galassia dei mondi persistenti online, cercando di non commettere gli errori del precedente esperimento lucasiano, l’inconcludente Star Wars: Galaxies.
Mancano ancora informazioni specifiche sui contenuti (qui un’intervista datata ma illuminante: newsStory?cId=3155486) e una data di uscita. A dar retta alle stesse indiscrezioni che finora si sono rivelate corrette dovrebbe trattarsi del 2009 inoltrato, quando potrebbe venire pubblicato anche il secondo capitolo di Mass Effect, la saga fantascientifica che sembra aver raccolto l’eredità - strutturale e soprattutto filosofica - dei vecchi Kotor, naturalmente licenza Lucas esclusa. Nonostante i malumori dello zoccolo duro dei fan, effettivamente la carta del gioco di ruolo online di massa è la scelta al momento più ovvia per riportare sugli schermi le avventure dei jedi dell'antica Repubblica, un’epoca collocata circa quattromila anni prima degli eventi raccontati nei film.
Lo scenario aperto e in continua evoluzione degli mmorpg si sposa perfettamente con il proseguo di una storia di difficile chiusura, interrotta sul più bello mentre i suoi protagonisti si allontanano sullo sfondo, uno sulle tracce dell’altro, decisi a intraprendere un lungo viaggio verso i margini estremi dell’universo, alla ricerca del luogo dove alberga l’origine del potere oscuro dei sith. Se Knights of the Old Republic volesse davvero compiere la sua trilogia, dovrebbe infatti mettere mano al cuore stesso della mitologia di Star Wars, oltre a doversi confrontare con le incognite di una trama definita in molti dettagli dal giocatore – problema non troppo ostico - e gli spettri di personaggi memorabili dei quali si sono vestiti i panni – questione più delicata. Chi si è appassionato ai precedenti capitoli, si accontenterebbe davvero di sapere i "nostri" abbandonati al loro destino? Possibilmente senza deludere le aspettive di un fanclub che conta tra le sue fila gente come Damon Lindelof, anima della serie tv Lost.
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