Edwin “Buzz“ Aldrin (classe 1930) ha avuto una lunga carriera militare trasformata in carriera da astronauta e coronata dalla partecipazione alla missione Apollo 11, che portò nel 1969 i primi uomini fino al nostro satellite. Aldrin toccò il suolo lunare per secondo. Pare comunque che abbia sempre avuto un carattere poco facile, tanto che, proprio a causa del suo egocentrismo, i responsabili delle missioni lunari gli preferirono Armstrong nel ruolo di primo uomo sulla luna.
Dopo il suo ritiro dalla NASA, nel 1972, si è comunque sempre distinto nel promuovere l’esplorazione dello spazio e del nostro sistema solare in particolare.
Ha destato un certo scalpore una sua recente intervista concessa a Sci Fi Wire in cui ha dichiarato che i film e i telefilm di fantascienza che trattano di viaggi spaziali hanno provocato, con la loro scarsa accuratezza scientifica, una mancanza di interesse nell’esplorazione spaziale da parte delle giovani generazioni. “Do la colpa a programmi poco credibili che riguardano il volo spaziale e i razzi per staccarsi dal suolo che sono in onda adesso. Programmi in cui la gente viene teletrasportata in giro hanno convinto i giovani che è questo ciò che dovrebbe fare un programma spaziale. Non è realistico.”
Ovviamente Aldrin giudica bene film come Apollo 13 (con Tom Hanks) e tutti quei programmi in cui rimane l’aderenza alla storia e alla realtà. I danni sono provocati da chi crea immagini di voli a sette volte la velocità della luce e crea aspettative irrealistiche, impossibili da realizzare. Da questo deriverebbe la scarsa attenzione allo spazio che c’è ai giorni nostri.
Ovviamente le reazioni non si sono fatte attendere (in particolare dai fan di Star Trek), citando i casi in cui la fantascienza ha invece contribuito all’esplorazione spaziale o quelli in cui ha ispirato il progresso scientifico o quelli in cui ha spinto a considerare in maniera critica e a migliorare la scienza.
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