Tutto sommato siamo una famiglia all’antica, noi.
La mattina facciamo colazione insieme: mia madre, mio padre e io.
Si alza per primo Antonio, perché i bagni in casa sono due e lui è quello che, come dice Ingrid, “perde più tempo a rifarsi i connotati”. L’importante è che ci ritroviamo a tavola all’orario giusto: le 7,30. Poi ciascuno prenderà la sua strada.
Stamattina eravamo seduti e mentre aprivo il distributore di biscotti per un caffellatte appena espulso dalla cucina, papà ha detto con espressione tesa:
- Da lunedì prossimo prendo una settimana di ferie. Non ce la faccio più con questa storia. Voglio guardarmi intorno.
- Antonio - gli ho risposto - non ci credo. Lo ripeti da due mesi.
Mio padre lavora in una grossa azienda di prospezioni geologiche per ricerche petrolifere. Le sedi sono a Roma, Istanbul e Manila, con laboratori anche in Antartide. Da un po’ le cose vanno male. Il petrolio comincia seriamente a scarseggiare ed estrarlo diventa più difficoltoso, costoso e inoltre più si va giù, peggiore è la qualità. L’ho sempre chiamato Antonio. D’altronde mica è mio padre genetico, è solo il marito di mamma Ingrid.
- Ettore - mi ha detto mamma con tono dolce, - tuo padre sta attraversando il suo momento peggiore. - Poi, rivolta ad Antonio: - Inutile agitarsi tanto. Di geologi oggi c’è più bisogno che mai non solo per il petrolio, e tu sei in gamba.
- Uhm - ha fatto lui, cupo. Una volta promise di portarmi a visitare il Polo Sud. Beve in un sorso ciò che resta nella tazza e si alza. - Vado a sprofondare nell’inferno. Buona giornata a tutti.
Mamma mi guarda un tantino contrariata. È molto bella. Trentun anni, capelli biondi, occhi celesti penetranti, modo di porgersi sempre dolce e paziente. I suoi genitori sono di origine svedese. Non mi meraviglio che Antonio abbia perso la testa per lei. Quando la vedono, i miei compagni di scuola cominciano a comportarsi come cretini e a fare allusioni. Io sono affezionato a Ingrid: dei miei diciassette anni, gli ultimi sette li ho trascorsi con lei. Antonio è il suo secondo marito e hanno appena rinnovato il loro contratto di matrimonio a tempo. Ingrid non è la mia vera madre, è solo l’attuale compagna di vita di Antonio.
- Ciao, Ingr… mamma - le dico. Un bacio veloce e corro a scuola.
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