Con Ultimates Mark Millar ha reinterpretato le classiche icone Marvel in chiave moderna, calandole per quanto possibile nel mondo reale. Con Civil War ha provato ad allargare il discorso all’universo Marvel classico, rimanendo però ancora una volta nelle limitazioni impostegli dalla Casa delle Idee. War Heroes, previsto a giugno per la Image, è il risultato ed il punto di arrivo del percorso.
In un’atmosfera che ricorda quella di Children of Men attacchi terroristici nucleari radono al suolo il Campidoglio, Los Angeles ed altri luoghi chiave sul territorio americano scatenando una guerra totale e senza frontiere. L’Iran viene invaso, Siria e Turchia diventano campi di battaglia mentre la popolazione statunitense si ribella e scende nelle strade per manifestare a favore della pace. Non ci sono più nuove reclute, l’esercito sta soccombendo allo sforzo bellico quando gioca l’ultima sporca carta che gli rimane: superpoteri a tutti i coscritti. Milioni di superesseri si riversano nel Medio Oriente ma non tutti animati da spirito di patriottismo, fra questi un piccolo gruppo di nuove leve si è messo in lista per la ferma con obiettivi ben precisi. “E’ come se Three Kings o Ocean’s Eleven incontrassero il siero del supersoldato di Capitan America” – spiega Millar in un’intervista – “Otto bastardi con un piano.”
Alle matite il bravissimo Tony Harris scelto da Millar per il suo stupendo lavoro su Ex-Machina in cui ha curato, oltre ai disegni, anche parte delle sceneggiature. Mentre escono sul mercato americano le nuove maxi-saghe estive di Marvel e DC Comics la concorrenza offre interessanti alternative.
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