In una sola parola: un racconto provocatorio e originale che solo uno scrittore come Farmer poteva proporre e che solo uno scrittore ed editor come Ellison poteva accettare. La corrosività delle storie, dunque, era uno delle premesse fondamentali dell’antologia, come nel racconto di Farmer. Anche quello che Damon Knight propose ad Ellison era particolarmente sconvolgente, visto che fu sdegnosamente rifiutato dal suo agente, con la motivazione che forse poteva andare bene solo per una rivista sull’ateismo. Il titolo è Tu Dove'eri?
Il plot è incentrato, infatti, su Dio che scende sulla perché è giunto il tempo dell’apocalisse, ma scopre che tutta la vita è scomparsa. Gli angeli di Dio scoprono che c’è stata una grande guerra tra l'Inghilterra, la Russia, la Cina e l'America e che sia le devastazioni nucleari, sia quelli naturali, come l’eruzione del Vesuvio, hanno eliminato dalla faccia della Terra. Solo le pietre sono testimoni di questo cataclisma e quando Dio le invoca per capire cosa è successo, su una di loro viene trovata una scritta, che altro non è che il messaggio dell’ultimo essere umano: "Noi eravamo qui. Tu dov’eri?".
Samuel Delany è autore non facile, spesso i suoi racconti e romanzi si prestano a molteplici letture. Tuttavia il lettore non può non restare affascinato dalla sua prosa e dalla sua vivida immaginazione. Ne è un bellissimo esempio Si, e Gomorra (Aye, and Gomorrah, 1967).
Nel racconto si narra di come i viaggi spaziali siano possibili solo ad esseri umani castrati. La loro esistenza ha dato vita a una fauna di persone che li desiderano sessualmente: i "frelk": esiste una sottocultura, con luoghi di incontro ben precisi. Gli spaziali, come vengono chiamati, sono esseri che non possono essere paragonati neanche agli androgini.
Sotto la metafora – ma non tanto velata – Delany racconta l’omosessualità, la sua cultura e gli aspetti sociali ad essa legata. Al centro del racconto vi è fortemente la tematica del corpo e del rapporto che ognuno ha con se stessi e il proprio corpo. Una tematica cara a Delany che con la sua narrativa è risuscito a scompaginare lo stesso ambiente fantascientifico, grazie alle tematiche scottanti dei suoi racconti e romanzi. Afro-americano ed omosessuale dichiarato, Delany è tra i più importanti scrittori di science fiction americana e con questo racconto dimostra la sua bravura nel trattare temi scottanti, almeno per l'epoca.
Tra gli autori più interessanti esplosi con la New Wave all’inizio degli anni Settanta, c’è da annoverare, senza alcun dubbio, anche Norman Spinrad, scrittore newyorkese del Bronx. Autore dell’acclamato Jack Barron, Spinrad ha prodotto accanto a storie e romanzi dalla fattura appena sufficiente, alcuni capolavori sia sotto forma di romanzo sia in forma più breve. Tra quest’ultimi c’è sicuramente il racconto Carcinoma Angels, pubblicato in Dungeros Vision.
Il protagonista del racconto è Harrison Wintergreen, che fin da piccolo ottiene sempre quello che vuole. Ad un certo punto della sua vita decide di diventare ricco, oltre ogni immaginazione. Grazie ad una serie di operazioni finanziarie, riesce nell’intento e diventa un magnate. Ma il destino è in agguato. A Wintergreen, a soli quarant’anni, viene diagnosticato un tumore in fase avanzata. Non si perde di coraggio e fa realizzare un palazzo in un deserto con una ricchissima biblioteca ed una farmacia contenente tutti i medicinali noti alla medicina, ma anche a tutte le scienze non proprio ortodosse. Per vincere il male, Wintergreen prova di tutto (chemioterapia, radioterapia, yoga, preghiere, clisteri, Scienza Cristiana, diete allo yogurt…), ma non c’è nulla da fare. Ad un certo punto intuisce che solo l’esplorazione e la conquista del suo universo interiore gli consentirà di vincere il male. Prova così una miscela di droghe allucinogene, anfetamine, alcaloidi e veleni esotici che gli svuotano i sensi, ma lo tengono allo stesso tempo sveglio. Grazie alla droghe, compie un viaggio all’interno del suo corpo, idealizzato come una immensa autostrada, a bordo di un’auto. Sulla strada incontra delle cellule cancerogene che hanno assunto la forma di motociclisti. Wintergreen non si perde d’animo e comincia a lanciarsi a tutta forza su questi Angeli cancerogeni, distruggendoli uno ad uno. La situazione si ripete più volte e per tutto il corpo e sia lui sia le cellule cancerogene assumono, nell’allucinazione della sua mente, varie forme: draghi, aeroplani, sottomarini, etc.
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