Una stampante in 3D non è una novità assoluta, invece dell'inchiostro si usa una plastica che solidifica istantaneamente e costruisce una figura tridimensionale.
La vera innovazione del progetto RepRap (abbreviazione di Replicating Rapid-Prototyper) è la possibilità di replicare la stampante stesssa, la macchina, presentata il 4 giugno al Cheltenam Science Festival, è infatti in grado di costruire quasi tutte le proprie parti.
Il costo per l'hardware non replicabile e la plastica si aggira intorno ai 400 euro, si aggiunga che il software necessario è fornito gratuitamente sotto licenza GNU General Public Licence e sarà facile comprendere il vantaggio rispetto a una stampante 3D convenzionale, dal costo di circa 30.000 euro.
Certo, bisogna trovare un amico che ce l'abbia, e sperare che la macchina non faccia troppo di testa sua, forse non sarebbe male inserire nel software le tre leggi della robotica, ma poi si aprono infinite possibilità di costruirsi oggetti in casa, per dirla con un manager dell'Open Source "E' come avere una Cina sulla vostra scrivania".
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