La fantascienza sembra fatta apposta per provocare controversie, nessun altro genere letterario ha le stesse possibilità di spaziare tra mondi futuri, alternativi, utopie e antiutopie di ogni genere e tipo e la capacità di generare furiose battaglie tra il fandom.
Se volessimo eleggere un autore che rappresenti bene questa tendenza senza dubbio Robert Anson Heinlein sarebbe un buon candidato, tra le sue opere Starship troopers emerge come il prototipo del libro in grado di scatenare accalorate discussioni tra gli appassionati.
In un futuro non troppo lontano la Terra, riunita sotto un unico governo chiamato Federazione Terrestre, è entrata in contatto con razze aliene, umanoidi e non, e subito si è accesa la competizione per accaparrarsi i pianeti colonizzabili.
Il romanzo si apre con una scena d'azione, il protagonista Juan Rico, detto Johnny, viene lanciato sul pianeta dei Pelleossa, umanoidi alleati dei Ragni nella guerra contro la Terra, e grazie alla sua tuta potenziata semina panico e distruzione dietro le linee nemiche.
Con il primo di una serie di flashback Heinlein torna all'ultimo anno di scuola di Rico, che dopo il diploma rinuncia a lavorare nell'azienda paterna e, quasi per caso, si ritrova a fare domanda per il Servizio Federale.
Il giovane viene arruolato nella Fanteria dello Spazio, a dire il vero con un processo di selezione non proprio esaltante, e spedito in mezzo al niente, assieme ad altre centinaia di giovani destinati a formare il corpo d'assalto della Federazione.
Nella parte centrale il romanzo racconta l'addestramento del giovane filippino, si viene anche a conoscenza del particolare sistema politico istauratosi dopo una guerra che ha condotto il mondo sull'orlo del baratro.
La Federazione è una democrazia rappresentativa, ma nel mondo futuro immaginato da Heinlein solo chi ha prestato servizio volontario per due anni può votare, gli altri sono esclusi della vita politica in ogni sua forma.
E il Servizio Federale, per quanto chiunque abbia il diritto a esservi ammesso, non è uno scherzo, come Rico comprende sin da subito, il suo addestramento è pericoloso e non mancano incidenti e decessi, inoltre gli istruttori sembrano quasi divertirsi a rendere la vita insopportabile alle reclute, per costringerli ad andarsene.
Superato questo terribile periodo Rico si trova catapultato nel bel mezzo di una guerra, infatti gli Aracnidi, razza di insetti intelligenti e ostili, hanno distrutto Buenos Aires, e le scaramucce isolate sono diventate conflitto aperto, l'ultima parte dell'opera intreccia le vicende private di Rico con quelle di una terribile guerra interplanetaria.
Il giovane inizierà una brillante carriera, tra combattimenti, colpi di scena e incontri imprevisti, l'obiettivo è la sopravvivenza della razza umana, co-protagonista è la tuta potenziata, invenzione di Heinlein che amplifica i movimenti e rende chi la indossa capace di imprese incredibili, in questo modo il fante torna a occupare una posizione centrale anche in una guerra nello spazio.
Starship troopers è stato pubblicato, normalmente con il titolo Fanteria dello spazio, nove volte, a partire dalla prima, orribilmente decurtata, versione uranica del 1962, per arrivare a questa, proposta nella Piccola Biblioteca Oscar.
Proporre il titolo originale e una copertina presa dal film di Paul Verhoeven mi è sembrato decisamente fuori luogo, dato che ci sono ben pochi punti di contatto tra il romanzo e l'opera cinematografica, a parte il nome del protagonista e la presenza dei Ragni, comprensibile cercare di attirare chi ha visto il film, ma per gli appassionati di vecchia data Fanteria dello spazio (spesso abbreviato con FDS) resta il titolo vero.
Certo che chiunque acquistasse questo volume pensando di leggere un'avventura spaziale a base di combattimenti e scontri all'ultimo sangue rimarrebbe sconcertato, a tutti gli effetti l'addestramento e i flashback scolastici occupano la maggior parte del romanzo, Heinlein espone la sua visione politica e lo fa in modo particolarmente esteso, raccontando sia le origini della Federazione sia il modo, abbastanza spiccio, a dire il vero, con cui viene esercitata la giustizia.
Perché mai leggere un libro del genere, allora?
Prima di tutto per poter partecipare alle discussioni che periodicamente si accendono tra i fans, vere e proprie battaglie (verbali) tra chi sostiene che Heinlein sia un fascistoide e chi rifiuta questa interpretazione, scontri molto più sanguinosi delle scaramucce combattute contro gli aracnidi.
In seconda battuta leggere FDS è leggere un pezzo di storia della fantascienza, si tratta del capostipite di una serie di romanzi bellici che annoverano capolavori come Guerra eterna di Joe Haldeman e Il gioco di Ender di Orson Scott Card, e ha dato origine a fumetti, giochi da tavolo, di ruolo ed elettronici, oltre a una serie di film per il grande e il piccolo schermo.
Ma soprattutto il romanzo è da leggere per la diabolica abilità di naratore messa in mostra da Heinlein, il suo stile, solo in apparenza semplice, trascina il lettore e gli fa digerire discussioni filosofiche e infodumping che leggendo altri autori causerebbero crisi di rigetto.
Tipico romanzo di crescita, con il protagonista che percorre i diversi gradi della maturazione presupposti da Heinlein (Giovane ingenuo, uomo che sa come vanno le cose e poi che sa anche perché le cose vanno così), FDS è un caposaldo della fantascienza, si può essere d'accordo con la visione del mondo dell'autore o odiarla, ma è difficile resistere al fascino dei fanti che si lanciano su pianeti infestati dai mortali aracnidi.
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