Fedele alla sua teoria che il linguaggio sia un virus e uno strumento di controllo, Burroughs realizzò un capolavoro di crittografia letteraria: è impresa ardua decodificare la straordinaria molteplicità di temi e riflessioni che trovano spazio nella sua densità concettuale, e non deve sembrare paradossale l’affermazione che ciascuna pagina riserva emozioni e sorprese diverse a seconda del lettore. Le immagini che emergono dall’affastellamento di idee rispondono infatti a gusti soggettivi e sono intrinsecamente collegate alla sensibilità individuale. Ma in generale possiamo affermare che la tattica di guerriglia culturale di Burroughs, ispirata come già si è detto a una strategia di de-linearizzazione del testo, affronta di petto il tema del controllo esercitato da gruppi occulti di potere ai danni dell’umanità, attraverso l’impiego delle risorse del linguaggio.Il linguaggio è un virus e come virus ha diverse personalità e s’incarna nelle essenze dei misteriosi agenti della Banda Nova (la Nova Mob, nell’originale): il virus, di origine extraterrestre, ha già attaccato diversi altri pianeti e civiltà, e ha vinto. Proviene dalla Nebulosa del Granchio, il risultato di un’immane supernova osservata nella costellazione del Toro dagli astronomi cinesi nel 1054: la supernova sarebbe stata essa stessa il risultato delle spericolate attività della Banda Nova che ora si appresta a sferrare l’attacco fatale alla Terra dalla sua testa di ponte su Venere. Il loro intento: disseminare in seno all’umanità un numero sufficiente di focolai perché dalla radicalizzazione del conflitto possa esplodere una nuova supernova.Il piano è ormai pronto a entrare nella sua fase finale quando entra in gioco una forza di polizia intergalattica: la cosiddetta Polizia Nova. La Banda Nova è stata tradita da uno dei suoi stessi membri, Izzy lo Spaccio, e ora deve vedersela con l’alleanza della Polizia Nova con la resistenza terrestre, capitanata da Hassan-i-Sabbah, il cui nome replica quello di un leggendario condottiero persiano vissuto tra il 1034 e il 1124, personaggio ricorrente in molta letteratura postmoderna (compare anche nel Pendolo di Foucault di Umberto Eco).In questa guerra per il controllo del linguaggio e, attraverso di esso, delle sorti dell’umanità, la “macchina morbida” richiamata nel titolo del primo volume della serie allude proprio al modo in cui il virus assoggetta alla propria volontà il corpo umano, anticipando le teorizzazioni che diverranno cardinali per il cyberpunk. Al centro de La morbida macchina vi è una lunga teoria di esperienze transpersonali, specie quelle derivate dall’abuso di droghe: proprio la droga è per Burroughs la più subdola delle molteplici forme di invasione tentate dalle forze aliene ai danni dell’uomo. La struttura del romanzo è tripartita: mentre all’inizio la trama ruota attorno a personaggi già apparsi nel Pasto nudo, nel finale vengono introdotti quelli che saranno i protagonisti di Nova Express. Il corpo centrale è invece occupato dalla trama vera e propria, che comunque deve molto alle opere di due grandi poeti: La Landa Desolata di T.S. Eliot (verso cui è fortemente debitore lo stesso Thomas Pynchon) e La Tempesta di William Shakespeare. A questo proposito, Allen Ginsberg dichiarò: “William Burroughs presenta i testi originari, poi li taglia, li mischia e li ricombina, permutando le immagini finché balenano di una lucentezza caleidoscopica”. Insoddisfatto della prima edizione per la Olympia Press (1961), nella seconda (la prima per il mercato americano, grazie alla Groove Press, nel 1966) Burroughs ne sostituì ben 82 pagine, rivedendo radicalmente l’altra metà del libro. Ulteriori aggiustamenti apportò poi alla versione britannica, pubblicata da John Calder nel 1968.Se già risulta di ardua definizione ciò che accade ne La morbida macchina, ancora più difficile da decrittare è la trama sottesa a Nova Express, dove Burroughs spinge all’estremo il cut-up&fold-in. Tra flash back sulle trascorse imprese della Banda Nova (memorabili le battaglie contro gli Insetti di Minraud), interrogatori e rapporti della Polizia Nova, la guerra per il controllo dello Studio della Realtà avanza. Particolarmente significativi risultano essere, in questo caso, in una narrazione letteralmente senza capo né coda che si affida quasi per intero al potere penetrante delle immagini psichiche, gli inserti che si riferiscono alla cura all’apomorfina (già richiamata nel Pasto nudo e in appendice a La morbida macchina) e i richiami alla teoria orgonica di Wilhelm Reich, oltre al consueto campionario di sostanze allucinogene dagli esiti più o meno stupefacenti.
Nova Express: in lotta per il Controllo della Realtà
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