Padre del filone letterario noto come Heroic Fantasy lo scrittore texano Robert Howard ha creato diversi personaggi memorabili, il più famoso dei quali è probabilmente Conan, il barbaro che divenne re di Aquilonia, dominando il mondo nell'età Hyboriana.
Ma prima di lui la penna di Howard aveva creato un altro guerriero, vissuto nell'epoca antecedente al cataclisma che fece sprofondare Atlantide e Lemuria, un esule barbaro che arrivò a conquistare il trono di Valusia, il più potente dei Sette Regni.
L'intera storia di Kull è stata raccolta nel volume Kull esule di Atlantide, edito da Mondadori nella collana Urania Fantasy, che riunisce i racconti ma anche i frammenti di vario genere scritti su Kull, oltre a alcuni interessanti interventi critici, fornendo un quadro completo dell'opera di Howard sul nerboruto atlantideo.
Dagli inizi come giovane guerriero della Tribù della Falesia ai giorni della gloria le avventure di Kull si svolgono in un mondo dove antichi imperi, giovani popoli, mostruosi abomini e magie provenienti da un lontano passato formano un intrico temibile, che solo la determinazione e la spada del re di Valusia riescono a spezzare.
Senza analizzare in dettaglio ogni singolo racconto o frammento possiamo affermare che riunire tutto quello scritto da Howard su Kull, oltre a qualche interessante intervento critico, è stata un'operazione encomiabile.
Certamente fa un po' impressione vedere una storia promettente interrompersi sul più bello, e nel libro parecchi sono gli abbozzi che finiscono così, tuttavia questo volume costituisce senza dubbio un boccone molto invitante per gli appassionati di Heroic Fantasy e per gli estimatori delle opere di Howard.
E' vero che la figura di Kull non è delineata come lo sarà in seguito quella di Conan, in particolare il salto tra la fuga da Atlantide e il trono è decisamente troppo brusco, e la figura del re di Valusia ha meno spessore di quella del suo successore cimmero.
Vedere nell'atlantideo solo una pallida "prova generale" di quello che sarà in seguito il cimmero è tuttavia troppo limitativo, i personaggi e le vicende che animano le pagine di questo libro hanno una loro vitalità, ed è facile farsi trascinare dalle avventure di Kull, eoni prima della nascita del mondo come lo conosciamo.
Volendo trovare un difetto a questo Urania Fantasy si potrebbe criticare la scelta di non inserire una mappa del mondo di Kull, ma si tratta di un dettaglio, i curiosi a questo sito: www.dodgenet.com/~moonblossom/Katl.htm potranno trovarne una ben fatta.
Robert Ervin Howard nacque in Texas nel 1906, a causa di una difficile infanzia segnata da un fisico debole e da una situazione famigliare non cero serena si rifugia nella lettura e nello stesso tempo inizia a praticare lo sport, in modo da irrobustirsi e rintuzzare le prepotenze dei coetanei.
Nel 1925 la rivista Weird Tales pubblica il suo primo racconto, nel 1928 fa la sua apparizione Salomon Kane, l'anno successivo debutta Kull di Valusia e nel 1932 fa la sua prima apparizione Conan il barbaro.
In quegli anni Howard intrattiene una fitta corrispondenza con altri scrittori, tra cui H. P. Lovecraft, e riesce a fondere le cupe atmosfere cthuloidi del solitario di Providence con gli eroi tutta azione di gran moda all'epoca, fondando di fatto il filone del fantasy eroico.
Purtroppo questo periodo di grazia non dura molto, e nel 1936, dopo che la madre era entrata in coma irreversibile, Howard si uccide con un colpo di pistola, lasciando ultime parole degne di un suo personaggio:
Tutto è andato, tutto è finito: ponetemi sul rogo; la festa è terminata e le lampade si estinguono.
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