Molti film di fantascienza, sia del passato sia del presente, sono tratti da romanzi. Molto spesso gli appassionati della letteratura si lamentano della poca fedeltà al testo letterario. Pensate che un film di science fiction debba essere fedele all’opera narrativa da cui parte o si debba e si possa in qualche modo “trasgredire”?
Luca Bandirali: Qui si entra, più in generale, nel dibattito sull’adattamento cinematografico,

La parte più innovativa della vostra indagine mi sembra la terza, in cui tracciate la “forma” del film di fantascienza, attraverso la sceneggiatura, la messa in scena il suono, il montaggio. Qual era il vostro obiettivo con questa analisi?
Enrico Terrone: L’obiettivo era di riuscire a spiegare, interpretare e valutare i film di fantascienza non solo in base ai temi e ai riferimenti culturali, ma soprattutto interrogandoli nella loro sostanza estetica, che è fatta in primo luogo di immagini e suoni. In che modo le immagini e i suoni del cinema rappresentano i mondi della fantascienza? Che cosa ci dicono di questi mondi? Queste sono le domande che hanno guidato la nostra indagine.
Luca Bandirali: Si trattava di individuare una serie di specificità discorsive di genere: una recitazione fantascientifica (basti pensare a Jeff Goldblum), un suono fantascientifico, un montaggio fantascientifico, e via dicendo.
Visto che parliamo di fantascienza, concludiamo con una domanda sul futuro: quali sono, secondo voi, le prospettive future del cinema di fantascienza? In altre parole, è un tipo di cinema che ha ancora qualcosa da dire allo spettatore di oggi e di domani?
Luca Bandirali: Fra le strutture di genere, quella della fantascienza è senza dubbio fra le più dialettiche rispetto alla dinamica storica, al pari forse della sola commedia. Va poi

Enrico Terrone: Anche quando i titoli veramente memorabili latitano, e negli ultimi anni mi sembra che siamo proprio in questa situazione, la fantascienza cinematografica ha comunque la capacità di mantenere desta l’attenzione, di cercare formule di riposizionamento, di riflettere costruttivamente sul proprio passato, di propagarsi negli altri generi. È l’atteggiamento che si riscontra in titoli eterogenei come Se mi lasci ti cancello, 2046, Cambia la tua vita con un click, Io sono leggenda, Cloverfield.
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