Venerdì

Carlo Racagno, l'uomo dietro Martin Mystère
Carlo Racagno, l'uomo dietro Martin Mystère
La mattina successiva continua a mostrare vari punti di interesse. L'atteso incontro con la Delos Books non avviene nella forma prevista. Si parla del più e del meno con Silvio. Non mi ricordo se è stato in questa circostanza, o forse a cena, che Silvio scopre che questa è la mia prima Italcon. Quasi non ci crede. Forse perché bene o male mi ha sempre visto a cenacoli, piacentinate, sviccate. Pur tuttavia è vero. A quasi quaranta anni, è la prima volta che mi trovo ad una Italcon. E' proprio vero che la vita vera è quella cosa che avviene quando siamo impegnati a fare qualcosa di altro, come lavorare per esempio. Ma meglio non piangere sul tempo perduto.Mi precipito in sala Italcon, dove ha luogo una chiacchierata informale e molto stimolante con Carlo Recagno, uno degli sceneggiatori di Martin Mystère. In realtà non è uno dei tanti, ma il principale redattore del fumetto. Buon Vecchio Zio Alfredo a parte, Carlo è “l'anima” di Martin Mystère. Si parla (poco) del futuro del personaggio, di tutto il procedimento che porta alla redazione di un albo a fumetti. Carlo è un simpatico logorroico, come il creatore di Martin Mystère, Alfredo Castelli, e come il personaggio stesso.

Luca Oleastri e Giorgio Sangiorgi presentano <i>Short Stories</i>
Luca Oleastri e Giorgio Sangiorgi presentano Short Stories
Nel pomeriggio seguo prima la presentazione della rivista Short Stories. I progetti di Giorgio Sangiorgi e Luca Oleastri sono ambiziosi. Al limite dell'incoscienza. Ma siamo tutti sognatori e chi ha il coraggio di esporsi merita sostegno. Altro acquisto da segnare in lista.

A seguire un panel, sulle fanzine. Ho modo di conoscere i miei “conterroni” fanzinari di Fondazione, provenienti dalla bellissima Catania. Io sono palermitano, ma si sa al di fuori del calcio e dello stretto, siamo tutti fratelli di Trinacria. Conosco anche il mio “collega” connettivista Sandro Battisti alias Zoon, che mi consegna la mia copia del numero 10 di NeXT. Piccolo inserto pubblicitario, c'è un mio racconto lì, scritto con lo pseudonimo di Manex. Chiusa parentesi.

Torno in sala Ambasciatori, ad ascoltare una bella lettura "Il tranquillo calduccio della Paura", un suggestivo scritto, che mischia Ballard, George W. Bush Jr, Fredric Brown, Umberto Saba e chissà quant'altro, letto da Sarina Aleta e Daniele Barbieri. La lettura appassiona, gli oratori sono bravi e il testo molto pregno di concetti. Subito seguire Riccardo Valla e Daniele Barbieri parlano veramente troppo poco di Riccardo Mancini, editore e giornalista scettico. Purtroppo ritardi precedenti tagliano il tempo all'intervento di Riccardo Valla. Peccato. Ma Riccardo riesce a essere sintetico quando ci è costretto. E' comunque un peccato. Almeno vengo a sapere dell'esistenza del saggio Di futuri ce c'è tanti. Altro acquisto da inserire in lista. Ci vorrà un'altra auto solo per i libri. Se tanto mi da tanto, anche i miei compagni di viaggio saranno carichi di libri. C'è da valicare gli appennini, meglio pensarci.

Quesito con la Suzie.
Quesito con la Suzie.
L'evento clou è l'incontro con “l'ammericana”, Suzie Plakson. Indimenticata K'Ehleyr di Star Trek The Next Generation. Non non lo sapevo scrivere lo confesso. Non ne so un tubo di Klingon. Per fortuna esiste il programma della Italcon, prezioso volumetto, capace di sfidare le leggi del tempo e dello spazio. Più che altro quelle del tempo. Grazie a questo volumetto la convention miracolosamente riesce a durare ben 13 giorni. In quale buco nero improbabilistico finiscono i giorni dal 14 al 22 non è dato saperlo, esisterà un universo parallelo con una convention alternativa. Ne sono certo. Potenza dei refusi tipografici. Ma sto divagando. “L'ammericana” è “tanta”. Alta e slanciata, si presenta bene. Si esibisce in un “one woman show” durante il quale canta pure un paio di pezzi. La musica è pop, molto. Una "Shania Twain" in formato allungato. Appena finisce lo show mi accodo per il mio bravo autografo. Non compro la foto, ho altre priorità, ma la firma sul programma mi spetta di diritto e mi accontento.

Altro che orecchie a punta. Lo splendido "Ratman" di Antonio Mercurio
Altro che orecchie a punta. Lo splendido "Ratman" di Antonio Mercurio
Dopo cena assisto parzialmente alla sfilata dei costumi. Avevo sentito parlare di questo rituale. D'altra parte la vulgata associa le convention di fantascienza proprio a questi folcloristici eventi. Quante persone che ho conosciuto, apprendendo che sono un fan di fantascienza, per prima cosa mi chiedono se sono solito mettermi il costumino. Calo un velo sulla loro ignoranza. E plaudo invece ai coraggiosi che sfidano il pubblico ludibrio sfilando con molto autoironia in costume. Chi vince non lo so. E non lo saprò mai credo.

Alle 23 accorro in sala Italcon, per il reading connettivista. Zoon e Mario "Black M" Gazzola danno una bella prova in un intenso reading. Forti emozioni squarciano il nero velo della notte. Non tutti, dei pochi stoici convenuti, resistono fino alla fine all'abbraccio di Morfeo. Non per colpa dei bravi performer, ma per oggettivi limiti fisiologici. Auspico che iniziative del genere non siano confinate ai margini della notte in futuro. Pur tuttavia la notte non porta consiglio. Al reading seguono chiacchere e bevute fino alle tre di notte. Sono stanco, ho gli occhi rossi, ma proseguo imperterrito.