È da pochi giorni nelle librerie del Regno Unito il nuovo romanzo della Cultura scritto da Iain M. Banks, Matter (edito da Orbit, 593 pagine, £ 18.99), col quale il grande autore scozzese torna alla sua creazione più affascinante a otto anni dal precedente Volgi lo sguardo al vento. Banks è uno scrittore poliedrico, che conduce la sua attività letteraria su un doppio binario: quello mainstream, grazie al quale è stato inserito dal Times nell’elenco dei 50 maggiori scrittori britannici dal 1945 a oggi, e quello – contraddistinto dal “M.” nel nome – nel quale pubblica i suoi romanzi fantascientifici. A differenza però di altri grandi autori che si sono avventurati nella sf Banks reclama con orgoglio questa attività ripetendo ogni volta che ne ha l’occasione che tutta la buona letteratura ha pari dignità e valore e che ogni bravo scrittore utilizza gli stessi ‘utensili’ a prescindere dal genere letterario nel quale opera, che tra l’altro può essere non sempre lo stesso.
In Matter il principe Ferbin è testimone dell’assassinio del padre. La sua sorellastra, Djan, che fa parte dell’unità Circostanze Speciali della Cultura (l’equivalente dei servizi segreti, con agenti dai superpoteri ottenuti grazie a manipolazioni genetiche), deve tornare sul suo pianeta natale, un mondo artificiale costruito per scopi sconosciuti da un’antica razza ormai scomparsa. Qui si troverà coinvolta in un intricato groviglio di intrighi di corte, segreti, tradimenti e complotti politici...
Matter, ottavo libro del ciclo della Cultura, è stato accolto bene anche dalla critica dei principali quotidiani britannici. La recensione apparsa sul Times puntualizza che “Gli ingredienti abituali dei romanzi della Cultura ci sono tutti: molta azione, droni dal caratteraccio, personaggi credibili, bizzarri alieni, violenza estrema, armi grandiose, nomignoli buffi e scherzi arguti. (...) In definitiva, comunque, il viaggio merita. La conclusione è inaspettatamente crudele, emotivamente potente e impossibile da dimenticare.” Il recensore del Telegraph riflette sul fatto che “le sensibilità umane (e quelle delle Intelligenze Artificiali, a cui Banks da personalità e identità da persone reali), il prendere decisioni morali e la necessità di lottare sono al centro di ciò che veramente conta. La fine è veramente toccante. Sono tornato a leggere varie volte i precedenti romanzi della Cultura, in particolare Pensa a Fleba (in Italia noto anche come La mente di Schar) e L’impero di Azad. È un ciclo grandioso per chiunque ami la fantascienza e lo raccomando a tutti, tranne a coloro che sono allergici alle astronavi.” Per il recensore del Guardian il pianeta Sursamen “è una creazione straordinaria”, “la suspense guida la narrazione” e per gli aficionado della Cultura c’è il piacere di tutta una nuova serie di navi stellari dai nomi imperdibili, “scelti dalle Menti delle macchine delle navi stesse”. L’unica pecca sarebbe nel fatto che l’ultimo atto avrebbe dovuto svilupparsi in un numero maggiore di pagine. Il mensile specializzato SFX, che da al romanzo le 5 stelle massime di valutazione, concorda: “Il rapido e iper-energetico finale che in modo mozzafiato si discosta dal crescendo iniziale ci lascia con la speranza che Matter fosse stato concepito come parte di una serie e non come romanzo a se stante.” Il che è un po’ come dire che è talmente bello che si vorrebbe continuasse più a lungo.
Negli ultimi anni i romanzi di Iain M. Banks sono stati pubblicati in Italia da Fanucci ma in questo caso dall’ufficio stampa ci hanno fatto sapere che non hanno in programma la pubblicazione di questo suo nuovo lavoro.
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