Esiste una moneta "locale", l’ormai celebre Linden, con un tasso di cambio ufficiale pari a 250 Linden ;; per un dollaro.

Nel maggio 2006 leggevo che gli utenti registrati erano 226 mila (età media 32 anni); il prezzo medio di un “oggetto” si aggirava sul dollaro; si parlava di oltre 10 milioni di manufatti in essere e di 240 mila compravendite mensili. Oggi (27 gennaio 2008): totale residenti 12.151.982; registrati negli ultimi 60 giorni: 1.192.166; cambio del Linden: 266 U$; valori delle transazioni giornaliere in gennaio (in Linden): min. 54 milioni (circa 200mila U$), max 79 milioni (circa 296mila U$).

Interessante l’estratto che segue, ripreso da Prima, Seconda, Terza Vita. Presenza, assenza e agenza in Second Life, di Matteo Bittanti:

- www.videoludica.com/graphic/dynamic/news/pdf/246.pdf):

Second Life non prevede situazioni di vittoria o sconfitta, obiettivi da raggiungere o livelli da superare. Come tale, rientra a pieno titolo nell'alveo delle simulazioni digitali. È uno spazio persistente, aperto, altamente personalizzabile e configurabile. Per Philip Rosedale (2006), presidente di Linden Lab, Second Life è la risposta alla domanda: "Come possiamo usare dei computer per creare una simulazione digitale del mondo?". Cory Ondrejka, direttore creativo di Linden Lab, definisce i mondi digitali come Second Life "motori di creazione" (2005: 4). Alla base di Second Life troviamo dunque un doppio imperativo: mimetico e demiurgico. In un certo senso, questo spazio è la traduzione elettronica del
"metaverso", il mondo virtuale narrato da Neal Stephenson (in Snow Crash, 1992), dell'"oltreverso" di Vernor Vinge (Il vero nome, 1981) nonché dei "mondi speculari" descritti da David Gelernter (Mirror Worlds, 1992).La topologia di Second Life consiste in oltre 2.000 zone interconesse dette "sim". Di queste, il 70% sono considerate "terra ferma", mentre il restante 30% sono "isole".
Il modello di business di Second Life è particolarmente interessante. L'accesso a questo laboratorio di sperimentazione è gratuito, ma una residenza stabile richiede un dazio di entità variabile. Detto altrimenti, attraverso un pagamento rateale gli utenti acquisiscono il diritto alla permanenza e alla conservazione degli artefatti creati nel mondo sintetico. Si paga, in altre parole, per conferire consistenza ontologica a un operare transeunte e intangibile.