Avevamo lasciato gli eventi della prima serie con l'ingresso in campo degli Stati Alleati d'America che ha posto fine al conflitto tra Jericho e New Bern a suon di napalm.
Il desiderio di vendetta serpeggia tra gli abitanti della piccola città, ma presto lascerà campo alla ricostruzione e alla normalizzazione ad opera del nuovo governo.
Jericho è una serie straordinariamente coraggiosa che ci offre uno dei rari esempi di fantascienza sociologica per il piccolo schermo: non è facile proporsi al grande pubblico televisivo americano attraverso l'immagine di un America devastata, divisa, nel baratro della guerra civile, vittima di se stessa e dei propri estremismi.
Tante volte abbiamo visto gli Stati Uniti afflitti da disastri inenarrabili ma era quasi sempre colpa di meteoriti, alieni malvagi, maremoti, terroristi internazionali, potenze straniere, vulcani etc etc....
Lo scenario proposto da Jericho impone invece allo spettatore americano di guardarsi allo specchio per scoprire il proprio nemico ed è forse per questo motivo che in america il programma fa paura e irrita.
Irrita la frangia più conservatrice del paese che si vede trasformata in caino e fa paura al network che lo produce che ha fatto veramente di tutto per mettere i bastoni tra le ruote allo show: prima sopprimendolo e poi, costretto a ritornare sui propri passi a causa dalla guerra delle noccioline, chiudendo il rubinetto del budget.
E il risultato si vede.
Una storia così ambiziosa e dai risvolti globali risente terribilmente dell'assenza di un budget decente.
A partire dalla maldestra regia degli esterni costretta a riciclare mezzi, location e comparse in maniera quasi imbarazzante, passando poi per una qualità delle riprese per i dialoghi negli interni che hanno un taglio e soluzioni tecniche a livello di una qualunque soap-opera brasiliana.
Gli attori non aiutano anzi sono tra i maggiori responsabili dello scarso livello del telefilm: infatti se si esclude i soli Lennie James (Robert Hawkins) e Skeet Ulrich (Jeke Green), il resto della l'allegra compagnia è formata nella quasi totalità da attori di basso profilo o addirittura fuori parte, in certi momenti viene da invocare il doppiaggio in italiano per coprire parzialmente le pecche della recitazione.
Sul fronte della sceneggiatura ci si poteva aspettare che gli autori avendo a disposizione solo sette puntate per sviluppare la storia avrebbero limitato al minimo gli intrecci amorosi e soap-operistici che erano stati il vero tallone d'achille della prima serie, invece tra una cospirazione e una bomba l'amore impazza a Jericho anche in questa seconda stagione.
Insomma non si può giudicare un prodotto esclusivamente per l'idea che c'è di base, ma anche per come questa viene realizzata e non posso non chiedermi come sarebbero state le cose se Jericho fosse stato prodotto in maniera decente da qualcuno che creda veramente nel progetto.
La speranza forse si chiama Sci Fi Channel che ha acquistato i diritti per la riproduzione via cavo di entrambe le stagioni e che potrebbe rappresentare il preludio a un passaggio di mano verso un soggetto più interessato.
Non ci resta che sperare.
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