E' stato presentato all’Auditorium di Roma, in occasione del Festival delle Scienze di Roma, il documentario Sei gradi che possono cambiare il mondo.
L'opera si basa su uno dei meccanismi classici della fantascienza, cercare di immaginare il mondo futuro estrapolandolo dai dati disponibili oggi, non per costruire un degno sfondo dove narrare una storia, ma per lanciare un monito sul pericolo che stiamo corrrendo, cosa che a volte anche la fantascienza ha fatto, basti pensare all'eccezionale Il gregge alza la testa, romanzo di John Brunner che ha per tema l'inquinamento.
L'argomento di Sei gradi è il riscaldamento globale, e le conseguenze che causerà per ogni aumento di un singolo grado di temperatura, una vera e propria discesa al''inferno, già al quarto dei sei gradi è prevista la fine di Venezia e la sommersione del delta del Nilo, ma l'incubo vero è racchiuso nel quinto e nel sesto grado.
Il documentario è basato sulle ricerche del giornalista britannico Mark Lynas, che ha raccolto in un libro, Six degrees: life on hottest planet, le analisi e le previsioni di decine di climatologi sul riscaldamento globale.
Il debutto televisivo è previsto per il 3 febbraio, sul canale satellitare di National Geographic.
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