Ancora una volta si parla di Star Trek, l'undicesimo episodio cinematografico in fase di realizzazione e prodotto dal sempre geniale e a volte ribelle J.J. Abrams. Stavolta a tenere desta l'attenzione sul progetto sono due dichiarazioni parallele, apparse su diversi blog e riportate dal sito Trektoday, rilasciate da quelli che rappresentano il passato e il futuro dell'universo trekkiano: sono ovviamente Leonard Nimoy, il vecchio Spock che apparirà in un cameo nel film, e Zachary Quinto, colui che dovrà sostenere il peso di un giovane Spock alle prese con le prime contraddizioni della logica.

Raggiunta la rispettabilissima età di quasi 77 anni, il "vecchio" Nimoy non ne vuole sapere di godersi la maturità come un nonno qualsiasi. Anzi, continua a essere molto attivo nel mondo del lavoro. "Amo lavorare ed essere produttivo" ha detto l'attore al giornalista Peter Hossli, "e non voglio sprecare tempo. Per me, essere consapevole del tempo che passa è una spinta a viverlo al meglio." Il discorso filosofico si sposta sul significato della morte: "Della morte penso a proposito di quanto tempo mi ha lasciato. E' come avere un orologio che corre all'indietro, e mi dice quanto mi resta." Discorso tutto sommato logico per una persona anziana, e soprattutto per uno che ha fatto il vulcaniano per più di quarant'anni. Parlando del nuovo film, Nimoy si dichiara entusiasta: "Stiamo lavorando a un progetto che, a modo suo e se funziona, diventerà molto importante. Sarà in grado di rivitalizzare l'intera saga di Star Trek. E' un progetto colossale, e molto costoso, il più costoso a cui io abbia mai partecipato. Ho diretto due film il cui budget complessivo era di circa 27 milioni di dollari, mentre il budget di questo supera i 150 milioni."

Zachary Quinto in un fotogramma di Heroes
Zachary Quinto in un fotogramma di Heroes
Passando invece al giovane Quinto, in una recente intervista ha rivelato di essere stato ingaggiato dalla produzione ben sei settimane prima dell'annuncio ufficiale. "E' stata dura mantenere il segreto per tutto quel tempo" ha sussurrato, per quanto le voci sul suo ingaggio si erano sparse già nei giorni immediatamente successivi. Purtroppo il bravo Zachary non si è lasciato scappare nulla sulla trama, ma ha continuato a parlare di altri aspetti della lavorazione anche curiosi, come le difficoltà che ha incontrato con le celebri orecchie a punta: "Ti mettono questa specie di intonaco che cola dappertutto" ha detto ridendo, "macchiandoti dovunque. In sintesi, ti trovi infilato in una specie di casco per più di mezz'ora. Poi con il silicone ti fanno il calco delle orecchie. Non vedo l'ora di vedere come sono riuscite." Da queste dichiarazioni sembrerebbe che l'attore non abbia fatto nemmeno un minuto di girato, visto che le orecchie sono una parte imprescindibile del personaggio. Su questo punto Quinto ha voluto insistere: "E' un particolare importante che darà molte informazioni sul personaggio, mi aiuterà a interpretarlo anche fisicamente, permettendomi di trovare un equilibrio con la mia sfera emozionale." Non manca una considerazione sul leggendario saluto vulcaniano: "Io sono mancino, per cui riesco a farlo solo con la sinistra. Però mi sto esercitando parecchio. Mi lego le dita con degli elastici, e così mi esercito."

Insomma, dai due volti di Spock sono arrivati discorsi filosofici e curiosità dal background. Per ora bisogna accontentarsi, in attesa di qualche altro spicciolo di indiscrezione che la strategia di Abrams vorrà concedere al pubblico.