Pozione Polisucco
Nel secondo romanzo della serie, Harry Potter e la Camera dei Segreti, riesce a realizzare una delle più complesse pozioni esistenti, la Pozione Polisucco, che consente di assumere per alcune ore l’aspetto di un’altra persona. Attraverso un suo costante utilizzo, nel quarto episodio Barty Crouch junior riesce a mantenere per un anno intero le fattezze del professor Malocchio Moody. Diversamente da quanto accade nel racconto di Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, la Pozione Polisucco non trasforma anche il lato psicologico di chi la usa: perciò il problema sta nel comportarsi come si comporterebbe la persona di cui si prendono le sembianze, cosa che crea una serie di formidabili gag nel romanzo. Il pericolo di maghi che, utilizzando la pozione, si trasformano in altre persone per conseguire i propri scopi – come appunto avviene con Crouch jr. – è sempre più sentito nel mondo della magia man mano che la guerra contro Voldemort prosegue. È qualcosa di molto simile a quanto avviene, nella serie Star Trek: Deep Space Nine, con l’infiltrazione dei Mutaforma nella Federazione. I Mutaforma, esseri come il personaggio di Odo nella serie, non possiedono una forma precisa ma possono liberamente assumere le fattezze di qualsiasi cosa o persona. Presto si scopre che molti dei personaggi più influenti della politica galattica altri non sono che Mutaforma che ne hanno preso il posto, proprio come avviene nel quarto episodio di Harry Potter. Una cosa simile si ha inoltre nella serie fantascientifica di Dune, dove i Danzatori di Facce utilizzano le proprie abilità genetiche per assumere i volti di altri individui: nel secondo romanzo della saga, uno di questi tenta di assassinare l’Imperatore Paul Muab’dib sfruttando tale capacità. Nella serie di Harry Potter troviamo anche alcuni casi di teriomorfismo, la proprietà di diventare animali: sono i cosiddetti “Animagus”, tra i quali troviamo il padre di Harry, James, capace di trasformarsi in cervo, o Sirius Black che può diventare un cane. Non siamo fortunatamente ai livelli della Metamorfosi di Kafka, benché la petulante giornalista Rita Skeeter riesca a trasformarsi in uno scarafaggio, in un divertente omaggio all’origine popolare del fenomeno. In definitiva, non è difficile osservare come la serie di Harry Potter altro non faccia che sostituire a trovate scientifiche alcuni escamotage magici, così che effettivamente non si può parlare di “science-fiction” ma tutt’al più di “speculative-fiction” appunto. Sempre più tuttavia, e autori come Neil Gaiman o Terry Pratchett ne sono la prova, il genere fantastico (che comprende sia la fantascienza che la fantasy) va diventando più ibrido e aperto a contaminazioni. L’importante è non confondersi quanto a decidere cosa sia scienza e cosa solo fantasia…
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