In libreria un divertente e interessante romanzo di un autore che purtroppo in Italia ha avuto poche traduzioni: parliamo di Christopher Moore e del suo romanzo pubblicato da Elliot Edizioni con il titolo Un lavoro sporco (A Dirty Job, 2006).
L’autore è nato nel 1957 a Toledo in Ohio, attualmente vive tra San Francisco e le Hawaii. Dopo gli studi e prima di diventare scrittore, nella migliore tradizione americana ha fatto molti mestieri come: commesso in un supermercato, portiere di notte, lattoniere, cameriere e altro ancora.
I suoi romanzi hanno un grande successo negli Usa e sono tradotti in molti paesi europei e anche in Giappone.
Moore lo si può definire uno scrittore di “absurdist fiction” dove a fronte di protagonisti che si rivelano in un primo tempo dei mediocri o “maschi beta” (come nel caso del presente romanzo) si hanno divertenti situazioni dove entra in campo il soprannaturale o circostanze normalmente incredibili ma che lo scrittore riesce a rendere convincenti.
Sino a oggi ha scritto due serie: Pine Cove (due romanzi) e Love Story (due romanzi), oltre a sei romanzi a se stanti. In Italia sono stati pubblicati i seguenti: La commedia degli orrori
(Pratical Demonkeeping, primo volume della serie Pine Cove); Il ritorno del Dio Coyote (Coyote Blue), Tutta colpa dell’angelo. Un’allegra favola di Natale (The Stupidest Angel: A Heartwarming Tale of Christmas Terror).
Un lavoro sporco narra la storia di un “maschio beta”, Charlie Asher, felice della nascita della sua prima figlia. Questa felicità viene subito “pagata” con l’improvvisa e assolutamente non prevista morte della sua amatissima moglie. Questa perdita viene aggravata dal fatto che lui, rientrato all’improvviso nella camera di ospedale dove la moglie attendeva di essere dimessa, non solo la trova morta, ma nella stanza c’è uno strano uomo, in atteggiamento sospetto che resta molto sorpreso che Charlie lo “possa vedere”. Poi l’uomo scompare veramente e neanche la tv a circuito chiuso dell’ospedale ha registrato nulla. Così Charlie rientra a casa con la figlia e la patente di svitato.
Lui non lo sa, ma è stato appena nominato "Aiutante della Morte". Il suo compito non sarà quello di far morire la gente, ma recuperare i “Vascelli delle Anime”.
Un lavoro sporco di Christopher Moore (A Dirty Job, 2006), traduzione di Chiara Brovelli, Elliot Edizioni, collana Scatti, pag. 441, euro 16,50.
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