"L'intento diede a Dario il Solido e il Solido gli diede il potere. E Dario usò il potere per unificare l'Ecumene. L'Intento diede a Dario la Scelta. Ma Dario ebbe paura di ciò che vide..."
Quarto episodio della saga di fantascienza creata da Mario Alberti e Luca Enoch in cui si cominciano ad intravvedere gli intrighi che hanno mosso gli eventi fino a questo momento. Gli autori hanno iniziato la saga di Morgana nel bel mezzo dell'azione, con un ritmo serrato ed un'ambientazione ad ampissimo respiro abituando i lettori a sviluppi imprevisti, eclatanti colpi di scena in uno scenario ad ogni passo più oscuro e complesso. In questo volume, il primo della seconda serie, Enoch e Alberti hanno l'arduo compito di recuperare i principali fili della trama lasciati in sospeso e dare una degna svolta agli avvenimenti senza deludere il pubblico. La caccia agli Arcani (misteriose entità trascendenti) che ha visto molteplici fazioni in lotta per accaparrarsi il controllo del Solido (la figura formata dagli stessi Arcani riuniti) sembrava essersi conclusa nel finale della prima serie con la protagonista svenuta, la sua nave in avaria e la gigante rossa teatro della vicenda esplosa in supernova. Situazione ostica da cui districare un seguito senza doversi arrampicare sugli specchi o estrarre dal cappello una soluzione abborracciata.
La voce degli eoni coglie comunque nel segno ed i due autori si giostrano senza eccessiva difficoltà fra quanto avevano precedentemente apparecchiato. Verrà svelata la vera origine di Merlino, il mentore robotico di Morgana, ed il suo ruolo negli avvenimenti futuri; Sophia, colei che l'aveva cresciuta, rimarrà vittima dei suoi stessi intrighi mentre altri personaggi, come il suo fedele compagno Krritt, mostreranno lati nascosti che erano solo stati accennati in precedenza. Una narrazione che comincia lentamente, in sordina quasi a voler contrastare con quanto appena accaduto ma che ben presto non mancherà di mostrare ottimi e grandiosi sviluppi. Sotto gli occhi vacui del "fantasma" dell'antico imperatore Dario, sempre più manifesto nella sua assenza, si comincerà a delineare il vero ruolo dell'Ubiquo, le conseguenze sull'equilibrio cosmico delle scelte che sarà costretto a compiere e soprattutto i veri interessi di chi ha incrociato il suo cammino nelle varie incarnazioni. A dispetto di chi vuol vedere nella saga forti accenni fantastici la storia si sviluppa progressivamente verso un tipo di rappresentazione che ricorda le atmosfere del Dune di Frank Herbert: dai Piloti discendenti di Gosala che piegano spazio e tempo attraverso i nodi, ai Krritt, una razza aliena evoluta dai roditori, scelta e creata apposta per il combattimento ma legata da un vincolo di assoluta fedeltà all'antico imperatore.
Pur essendo un validissimo artista Enoch si limita, in Morgana, a condividere la stesura di dialoghi e sceneggiatura lasciando i disegni all'altrettanto bravo Mario Alberti, artista con un tratto deciso, molto attento ai particolari e affinità che rammentano elementi dello stile liberty. Alberti riesce a plasmare un'atmosfera di fantascienza retrò che si adatta perfettamente alle esigenze di un'ambientazione così estesa nello spazio e nel tempo. Nelle sue tavole si respirano millenni di civilizzazione spaziale e le influenze della moltitudine di culture che hanno contribuito ad essa. Unitamente ai fondali altrettanta bravura è dimostrata nella caratterizzazione espressiva dei personaggi in cui l'artista triestino eccelle senza però eccedere in un eccessivo manierismo.
Un ottimo nuovo inizio quindi che rispetta gli standard altissimi della saga...
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