Scrissero sul newsgroup interno. Dopo tutto erano sempre e comunque dei nerd, e ci fu un piccolo picchetto d’onore al pian terreno, costituito da altri nerd che li guardavano oltrepassare le doppie porte di sicurezza. Dopo che ebbero armeggiato con i tastierini numerici si sollevarono le serrande di acciaio, e si aprirono le prime porte. Entrati nel vestibolo chiusero le porte dietro di sé. Si aprirono le porte d’ingresso. All’esterno c’erano molto sole e molta luce, e tralasciando la desolazione, tutto appariva molto normale. Da spezzare il cuore.I due fecero un passo incerto verso il mondo. Un altro. Si girarono per salutare l’assemblea. A un tratto si portarono le mani alla gola, e cominciarono a sussultare e a contorcersi, cadendo infine a terra uno sull’altro.— Ommeeerd… — Fu tutto quello che uscì dalla bocca di Felix prima che i due cominciassero a rimettersi in piedi e a spolverarsi, tenendosi i fianchi dal gran ridere. Salutarono ancora una volta, prima di voltarsi.
— Ma quei due sono malati. — Van si grattò le braccia, dove c’erano graffi lunghi e profondi. I suoi vestiti erano talmente coperti dalla pelle secca da sembrare spolverati di zucchero a velo.
— A me è sembrato piuttosto divertente — disse Felix.
— Dio che fame che ho — Van rispose, tanto per dire qualcosa.
— Sei fortunato, da mangiare abbiamo tutte le scatole che vuoi.
— È troppo buono con noi merdine, Signor Presidente.
— Primo Ministro — corresse lui. — E tu non sei un pivello, ma il Vice Primo Ministro. Sei il taglianastri ufficiale, nonché colui che dovrà consegnare quegli assegni giganti di finanziamento.
Guardare Popovich e Rosembaum che se ne andavano risollevò il loro morale. Felix sapeva che tutti loro se ne sarebbero andati presto.
Era inevitabile, visto l’esaurirsi del carburante. Chi mai avrebbe voluto aspettare di rimanere completamente senza?
> Metà del mio staff se ne è andata stamattina
Scrisse Queen Kong. Google se la cavava comunque piuttosto bene, naturalmente. Il carico sui loro server era molto inferiore anche rispetto a quando tutto Google non era che un gruppo di PC assemblati sopra una scrivania di Stanford.
> noi siamo a un quarto
rispose Felix. Era passato solo un giorno da quando Popovich e Rosenbaum se ne erano andati, ma il traffico sui newsgroup era sceso quasi a zero. Lui e Van non avevano molto tempo per giocare alla Repubblica del Cyberspazio. Avevano avuto troppo da fare studiando i sistemi che Rosembaum e Popovich avevano consegnato loro, gli enormi router che avevano continuato a fungere da principale nodo di interscambio per tutti i backbone di rete canadesi.
Eppure, c’era qualcuno che ogni tanto postava sui newsgroup, in genere per salutare. Le vecchie litigate per chi dovesse essere Primo Ministro, se si sarebbe dovuto spegnere internet, o su chi arraffava troppo cibo erano tutte finite.
Aggiornò il newsgroup. C’era uno dei soliti messaggi.
> Oggetto: Processi impazziti su Solaris TK
> Ehm, ciao. Sono solo un MSCE junior, ma sono l’unico qui rimasto sveglio, e quattro dei DSLAM sono appena andati giù. Sembra che ci sia un programma di contabilità che sta cercando di capire quanto fatturare ai nostri clienti business, e ha creato un migliaio di thread che si stanno mangiando tutta la swap. Vorrei killarlo, ma sembra che non ci si riesca. C’è qualche comando magico che devo fare per far uccidere a questo Slowlaris queste schifezze? Tanto non credo che i nostri clienti ci pagheranno ancora. Lo chiederei all’autore del codice, ma per quanto ne sappiamo credo sia morto.
Aggiornò la lista dei messaggi. Una risposta. Era breve, autorevole e utile, esattamente il genere di cose che non si vedevano mai in newsgroup di così alto calibro quando un newbie postava una richiesta banale. L’apocalisse aveva risvegliato lo spirito di paziente collaborazione nella comunità mondiale dei sistemisti.
Van guardava da sopra la spalla. — Oh cazzo. E chi se lo sarebbe mai aspettato da lui?
Lesse nuovamente il messaggio. L’aveva scritto Sario.
Entrò nella finestra della chat.
> sario, credevo che volessi la rete morta, perché stai aiutando gli msce a sistemare i loro scatoli?
> (sorriso imbarazzato) Mii Signor PM, forse sarà perché non sopporto la vista di un computer che soffre nelle mani di un dilettante
Entrò nel canale dove stava Queen Kong.
> Quando?
> L’ultima volta che ho dormito? Due giorni fa. Quando si esaurirà il carburante? Fra tre giorni. Quando abbiamo finito il cibo? Due giorni fa.
> Dio. Nemmeno io ieri notte ho dormito. Siamo un po’ a corto di mano d’opera da queste parti.
> età/sesso/città? Io sono monica da pasadena e i compiti mi annoiano. vuoi scaricare una mia foto??
Negli utlimi giorni i bot scorrazzavano indisturbati per tutta la rete IRC, saltando in ogni canale che avesse del traffico. A volte se ne incontravano cinque o sei che flirtavano tra di loro. Era strano vedere un malware che tentava di ingannare un’altra copia di se stesso per fargli scaricare un virus.
Kickarono entrambi il bot fuori dal canale nello stesso istante. Felix si era infine scritto uno script per farlo. Lo spam non aveva dato nessun segno di voler diminuire.
> Com’è che lo spam non cala? La metà dei fottuti data center è andata offline
Queen Kong ci mise un po’ a rispondere. Come ormai gli era divenuto automatico quando la latenza di Queen Kong saliva, provò a ricaricare la homepage di Google. Come volevasi dimostrare, era giù.
> Sario, hai qualcosa da mangiare?
> Saltare un altro paio di pasti non le farà certo male, Sua Eccellenza
Van era tornato al suo Maggiore McCheese, ma stava leggendo anche lui lo stesso canale.
— Che stronzo. Mi sembri abbastanza in forma comunque.
Van al contrario non aveva un bell’aspetto. Sembrava che per buttarlo a terra bastasse un venticello, e la sua voce era debole, catarrosa.
> Ehi kong, tutto ok?
> tutto a posto, c’era solo da fare il culo a qualcuno
— Come va il traffico, Van?
— Giù del 25% rispetto a stamattina. — C’era un gruppo di nodi le cui connessioni passavano da loro. Probabilmente la maggior parte erano case o uffici in posti dove la corrente arrivava ancora e nei quali i dirigenti delle compagnie telefoniche erano ancora vivi.
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