Gli incassi miliardari dei film di fantascienza con i loro mega budget sono il sogno di qualsiasi regista. Anche del povero Bowfinger (Steve Martin), ex attore e regista sfortunato che con la sua Bowfinger Universal Pictures vorrebbe produrre una pellicola che raggiunga le vette del box office. Si sa per fare un film di successo ci vuole una grande star, ma ­ ahimé - quella individuata da Bowfinger nonostante le preghiere e le promesse, non vuole proprio partecipare alle riprese. Così, una troupe raffazzonata, ma agguerrita decide di rubare immagini della vita privata dell'attore (Eddie Murphy) per poterle utilizzare nel loro film. Trattandosi di fantascienza, però, qualche attore vagamente impiccione esagera, così Kit Ramsey, paranoico interprete di tante pellicole di successo inizia a sospettare di essere veramente al centro di un complotto alieno. Questo in sintesi estrema il canovaccio di Bowfinger che si avvale del talento comico di Steve Martin al suo primo film come sceneggiatore, di un redivivo Eddie Murphy, dominato dalla regia strategica ed essenziale di Frank Oz, l'ex voce dei Muppets e regista di pellicole di grande successo come In & Out con Kevin Kline. E Bowfinger mantiene gran parte delle promesse fatte, mostrandosi come una pellicola divertente e a tratti esilarante, una parodia acida e irresistibile del mondo delle case di produzione hollywoodiane. Se da un lato c'è il regista produttore sfigato come Steve Martin, dall'altro c'è la star bizzosa, sempre sull'orlo di una crisi di nervi interpretata da Eddie Murphy. Dipendente da una setta religiosa come molte celebrità hollywoodiane, Kit Ramsey vede dappertutto cospirazioni anti afroamericane e alieni in agguato. In più ha un fratello scemo (sempre interpretato da Murphy) di cui sembra vergognarsi. Poi c'è Heather Graham nei panni (pochi) della finta ingenua ragazza di provincia disponibile a tutto (proprio tuttoŠ) per arrivare al successo. Tra la pletora di personaggi buffi e irresistibili, quelli che strappano risate una dopo l'altra è la troupe messicana rastrellata da Bowfinger tra una pallottola e l'altra sparata dalla polizia sul confine. I tre peones diventeranno man mano degli esperti cinematografari con tanto di lettura ostentata dei Cahiers du cinema. Comicità pura per divertire gli spettatori grazie all'enorme talento dei suoi protagonisti e ad alcune trovate geniali tipiche del cinema fantascientifico e splatter. Una specie di Ed Wood dei giorni nostri edulcorato, ma ­ nonostante tutto ­ assai valido.