Il fenomeno dei fuochi di Caronia ha assunto da alcuni anni un rilievo ormai internazionale; oltre a conquistarsi le pagine dei giornali e gli speciali televisivi, ha attirato infatti l'attenzione di scienziati, esperti e curiosi da ogni angolo del globo. Rassumendo in poche righe, a partire dal gennaio del 2004 il paesino di Caronia, poco più di 3000 abitanti in provincia di Messina, è oggetto di continui e ripetuti fenomeni di combustione spontanea: incendi che scoppiano senza alcun motivo apparente e che aggrediscono abitazioni, elettrodomestici, vegetazione, vestiti e a volte anche persone. Nel corso del tempo i fenomeni si sono susseguiti con intensità variabile e senza mai smettere del tutto, spaventando comprensibilmente gli abitanti del paese e costringendoli a lasciare la propria abitazione, mentre i vigili del fuoco intervenivano a ripetizione. Le indagini, prima degli organi di pubblica sicurezza e poi di varie organizzazioni scientifiche e universitarie non sono approdati a molto, ma l'intensificarsi degli episodi costrinse il Governo italiano addirittura a varare nel 2005 uno speciale gruppo di studio interistituzionale, con il compito di studiare e spiegare l'accaduto.
Sono passati due anni nei quali il gruppo ha messo sotto il microscopio tutto il paese e la zona circostante, utilizzando le apparecchiature più sofisticate disponibili, mentre i fenomeni continuavano a verificarsi. Il rapporto finale è stato appena consegnato al Governo, e subito dichiarato "riservato", ma le indiscrezioni riportate in questi giorni da tutti gli organi di informazione parlano apertamente di cause dovute a sorgenti elettromagnetiche di grande intensità e focalizzazione. Quanto all'origine di tali cause, citiamo per intero un paragrafo virgolettato riportato dai principali quotidiani, e a quanto pare preso direttamente dalle pagine del rapporto: "Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato".
Come si può notare, le conclusioni del gruppo tirano in ballo l'uso di nuove tecnologie militari, e fin qui non c'è molto di cui sorprendersi viste le notizie su nuove armi e che ogni tanto arrivano, dai proiettili all'uranio impoverito fino all'improbabile "pillola gay" progettata dal Marina Militare USA. Ciò che stupisce stavolta è il riferimento, esplicito e per nulla edulcorato, a tecnologie di origine non terrestre, espresso chiaramente nella formula: "test militari segreti o esperimenti alieni" (anche questa riportata come virgolettato dai principali quotidiani). Occorre ricordare che il gruppo di studio è composto da personalità scientifiche provenienti anche dall'estero, gente abituata a pensare in termini di causa ed effetto e quindi poco propensa a farsi influenzare da convincimenti personali o suggestioni emotive. Almeno in teoria.
A sostegno di questa ipotesi, il rapporto del gruppo riporta fotografie e testimonianze di avvistamenti UFO avvenuti nella provincia negli ultimi anni, e che sarebbero numericamente parecchio superiori alla media nazionale. Ovviamente da qui a determinare l'origine extraterrestre dell'autocombustione di Caronia il passo è lungo, e infatti su numerosi forum su internet si è già scatenata la discussione pro e contro l'ipotesi "aliena", e lo stesso gruppo mette l'ipotesi al secondo posto, dopo gli esperimenti militari. Ciò che il rapporto esclude decisamente è la causa naturale degli incendi, determinandone l'origine artificiale.
Per gli scettici è facile bollare l'ipotesi aliena come una resa degli esperti, messi nell'impossibilità di individuare una causa precisa. E d'altra parte gli elementi portati a sostegno dell'ipotesi hanno un valore probatorio solo per chi è già portato a pensare in quella direzione, così come per i credenti assume valore la dichiarazione di Padre Gabriele Amorth, il più noto esorcista italiano, che attribuisce gli incendi all'opera del Demonio. D'altra parte, l'impossibilità di trovare il punto di origine dei fasci di energia elettromagnetica concentrata responsabile degli incendi, testimonia l'inadeguatezza tecnologica degli strumenti di misura utilizzati nel confronto con altri "apparecchi" di livello superiore. I sostenitori della tesi aliena si chiedono invece per quale motivo organismi militari, si presume stranieri, anziché fare esperimenti segreti nel deserto o in altri posti abbiano scelto un paesino siciliano sulla costa, tra l'altro località turistica piuttosto frequentata, rendendo così i suddetti esperimenti ben poco segreti. Magari gli extraterrestri non si preoccupano delle ricadute sull'economia turistica messinese...
Ma l'idea più affascinante e in un certo senso più fantascientifica, riguarda la possibilità che l'ipotesi aliena sia stata buttata lì ad arte. In fondo tutti abbiamo bisogno di un nemico, e come molti sanno crearne uno ad arte può essere uno strumento utile per tenere una società allerta e soprattutto controllata. Gli analisti politici saprebbero spiegare come l'individuazione del nemico, di volta in volta russo, iraniano, islamico, iracheno, eccetera, abbia svolto spesso una funzione importante di governo delle società, al di là dei motivi oggettivi che rendono i nemici tali. Si sta forse preparando il terreno per la costruzione di un nemico alieno? Saremmo di fronte a un X-Files all'italiana, in cui niente, neanche la fantascienza, è come sembra? Alla fine una cosa è certa: in questa vicenda la fantascienza c'è, eccome; si tratta solo di capire dove.
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