La Delos Digital, la nuova etichetta dell’Associazione Delos Books dedicata solo a ebook e riviste elettroniche potremmo definirla come un ritorno al passato, nel senso che Delos Books è nata in formato digitale, prima con la rivista omonima, poi con il portale Fantascienza.com e ancora con tutti gli altri portali della testata Delos Network, dedicati a tutti i generi della letteratura. La Delos Books, però, è stata anche pioniera nel mondo degli ebook e nelle app per i cellulari, sempre con contenuti letterari. Era naturale, dunque, che si imponesse all’attenzione dei lettori e dell’editoria nel mondo dell’editoria digitale anche con ebook di qualità, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista dei contenuti. E per meglio gestire l’offerta editoriale che si sta producendo in questi ultimi mesi, è nata la Delos Digital. A Silvio Sosio, editore di Delos Books e di Delos Digital, non potevamo non chiedere obiettivi e programmi di quest’etichetta che si è già consolidata nel panorama dell’editoria digitale.

Dal tuo punto di vista, quello cioè di editore di libri in digitale ma anche di esperto del settore, come sta andando il mercato degli ebook in Italia?  

È come una potente motrice davanti alla quale è stato messo un treno di mille vagoni pieni di cemento. C’è una spinta ad avanzare, naturalmente, ma ci sono anche resistenze enormi che cercano di fermarlo. Da una parte, inutile negarlo, c’è un deficit di lettori: in Italia la gente legge poco, a volte ti viene quasi il sospetto che i libri si comprino più per regalarli che per leggerli. E ovviamente non regali un ebook, regali un libro di carta. In altri paesi i libri rilegati costano molto, vengono venduti per un breve periodo e poi subentrano le edizioni economiche che fanno il grosso del business; in Italia non è così, le edizioni economiche spesso le hanno solo i libri più venduti. Credo che già questo dica qualcosa. L’ebook ha un ruolo simile a quello dell’edizione economica, è il modo più comodo e meno costoso per leggere un libro, soprattutto per chi legge molto. Ma la gente che legge molto in Italia è rara.

Quali sono, a tuo avviso, i fattori di criticità e di innovazione per quanto concerne la produzione degli ebook in Italia? 

In Italia l’ebook è anche bloccato da leggi, strategie economiche, paure. A quattro anni dall’apertura del mercato gli ebook in tutta Europa vengono ancora considerati software, con IVA al 22%, contro quella al

4% dei libri. Richiedono obbligatoriamente una fattura: considerate i costi amministrativi per l’emissione di una fattura, che va registrata da un commercialista, e pensate di emetterla per la vendita di un ebook da 99 centesimi. Sui libri non esiste quest’obbligo: l’IVA è pagata all’origine dall’editore. Perché non studiare un meccanismo analogo per gli ebook?Il governo Letta ha anche tirato fuori questa idea di scaricare dalle tasse (anche se resta da capire come) gli acquisti di libri: ma non di ebook. La legge che prevedeva di sostituire i testi scolastici con testi elettronici è stata rimandata sine die, con buona pace della scoliosi degli studenti. Perché? Perché oggi gli editori guadagnano soprattutto con la carta e hanno paura che più la percentuale delle vendite si sposterà sugli ebook minore sarà il loro guadagno, e in tempi di crisi, ovviamente (?) bisogna pensare all’uovo oggi, non alla gallina domani.E poi c’è questa costante, insensata paura della pirateria. Pubblicano una cosa in ebook e si sentono come se l’avessero regalata al mondo, come se immediatamente tutti la scaricheranno gratis. Perché insensata? La pirateria esiste, certo, ma quello che autori ed editori devono ficcarsi bene in testa è che non è non facendo gli ebook, né tantomeno usando quei ridicoli sistemi di protezione chiamati DRM, che la bloccheranno o rallenteranno. Con uno scanner da centocinquanta euro si scannerizza e converte in ebook un libro stampato in un’oretta, e una volta messo online è a disposizione di tutti. Del resto non di rado si trovano ebook pirata prima di quelli ufficiali. E il DRM si rimuove in un secondo con programmini facilmente reperibili ovunque. La pirateria c’è, dobbiamo conviverci, e l’unico modo per evitare di perdere copie è quello di venderle a prezzi ragionevoli e abituare le persone a comprarle.