Un paradosso a Hollywood. No, non è il titolo di un film, ma lo status di un regista che una pellicola di Tim Burton ha reso tra i più famosi di Hollywood. Già, perché prima di allora, il regista in questione era considerato il peggior regista della Mecca del cinema americano, anche se – nel corso degli anni - alcune sue pellicole sono divenute dei veri e propri cult-movie. Un paradosso, perché un regista che sforna film brutti, ma talmente brutti da arrivare a costituire una vera e propria categoria estetica a parte, non avrebbe dovuto uscire dall’anonimato e guadagnarsi gli onori di un film quasi biografico ad opera di uno dei maggiori talenti del cinema americano. Stiamo parlando di Edward D. Wood Jr., la cui uscita in dvd di uno dei suoi capolavori di fantascienza, Plan 9 from Outer Space (Piano 9 da un altro spazio è il titolo italiano del dvd edito dalla Eagle Pictures), è un’occasione ghiotta per parlare di questo regista. Regista? Già, la prima domanda da porsi è: Ed Wood è stato un regista? Se si accosta il suo nome alla categoria dei filmakers, si offende in qualche modo la categoria? Domanda più che lecita, che appare chiara a chi ha visto il film di Burton, che diciamolo pure, di Wood era un ammiratore e, per sua stessa ammissione, ne ha fatto un ritratto forse un po’ benevolo.
Una vita spericolata… ai confini del cinema
Alcolizzato, eterosessuale che amava vestirsi da donna, anche pornografo, Wood è nato a Poughkeepsie, il 10 ottobre 1924 ed è morto a Hollywood, il 10 dicembre 1978. Aveva iniziato la sua carriera a teatro, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma quasi subito mostro forte ambizioni verso il cinema, fondando una sua casa di produzione e realizzando un cortometraggio western, dal titolo Streets of Lardo, che allora era il genere cinematografico più in voga.Nel 1953, Wood gira il suo primo lungometraggio, convincendo il produttore George Weiss ad affidargli la regia di un film che prendeva spunto da un fatto di cronaca: il cambiamento di sesso da uomo a donna effettuato da Christine Jorgensen, fatto che era sui giornali di tutto il mondo perché si trattava di uno dei primi casi al mondo.Wood era affetto da crossdressing che altro non è che l'abitudine di indossare vestiti del sesso opposto al proprio, mantenendo la propria identità. Il film doveva essere, dunque, un film sul cambiamento di sesso, ma Wood lo fece diventare un film sul travestitismo e praticamente quasi autobiografico, tanto che interpretò la parte del protagonista Glen/Glenda. Glen or Glenda, questo il titolo originale del film, venne in seguito rimaneggiato dallo stesso regista – per via del fatto che era troppo breve e non aveva centrato la tematica originale e il produttore vi aggiunse anche delle scene soft-porno. Il film segna anche l’inizio dell’amicizia e della collaborazione tra Wood e Bela Lugosi, indimenticato attore di film horror, tra cui il celeberrimo Dracula di Tod Browning del 1931. Lugosi, in Glen or Glenda recita la parte di uno scienziato pazzo che per la verità non si capisce cosa centri con il resto della già troppo effimera trama.
Il dado era comunque tratto: Wood era diventato a pieno titolo un regista e la sua carriera cominciò a decollare (!).
Girò alcuni corti di genere horror – tra cui Boots (1953), Final Curtain (1957)
The Night the Banshee Cried (1957) – e le pellicole Jail Bait (1954), un noir senza troppe pretese, e Bride of the Monster (1955), ancora un horror con protagonista Lugosi nella parte di uno scienziato pazzo che vuole creare una razza di uomini giganti attraverso l'energia atomica. Nel film c’è una scena cult in cui il povero Lugosi è costretto dal copione (sic) a combattere con una piovra gigante.
La vetta del come non si dovrebbe girare un film Wood, comunque, la raggiunge con Plan 9 from Outer Space, considerato - insieme a Glen or Blenda – il suo capolavoro. E non possiamo non riportarne la trama, proprio per rendere appieno la sua insensatezza.
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