Spesso in queste rubrica abbiamo indugiato sulla tecnologia giapponese che ricade, inevitabilmente, sul tessuto sociale di quel popolo; i Giapponesi ostentano il proprio rapporto con il progresso tecnologico in ogni modo - tanto per citare un esempio, sono i fruitori più avanzati al mondo della telefonia mobile (il 3G è realtà da loro da molto tempo, fin da quando in Italia ci si affannava col WAP a 9,6 Kb) - e tendono a rimappare il proprio mondo con le invenzioni (perlopiù digitali) estremamente sofisticate, in perfetto spirito cyberpunk che, in quella terra, è diventato realtà meglio e molto prima che qui da noi in Occidente.
Uno dei concetti che i Giapponesi hanno deciso di rivisitare in chiave moderna è l'acquario: andava reso, prima di tutto, sintetico, non dovevano nuotare nell'acqua esseri viventi ma qualcosa che li emulasse; in secondo luogo, doveva essere divertente per gli occhi, colorato e privo di manutenzione ordinaria (nonché privo di complicazioni quali la proliferazione organica) perché il tempo è prezioso e va impiegato per la crescita tecnologica e per conservare la salute delle grandi aziende giapponesi che, nel mondo, sono spesso sinonimo di efficienza, precisione, avanguardia.
www.youtube.com/watch?v=ph0_TW85fsY
Quindi, ecco la soluzione: tre meduse di silicone al cui interno sono annegati dei LED, che si muovono lentamente dentro Banpresto Aquapict (dimensioni 270 x 210 x 120 mm) producendo fino a 12 colori diversi e dando una piacevole sensazione sognante e di relax. Il prezzo? Su Audiocubes www.audiocubes.com, a 159 $, ovvero circa 115 dei nostri Euro.
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