Il 2 Marzo del 1974, Philip K. Dick ebbe quella che lui stesso definì “un’esperienza mistica”. Da quel giorno la sua vita cambiò, ma anche la sua narrativa risentì fortemente della riflessione che scaturì da quella esperienza. L’autore di La Svastica sul sole ricominciò a scrivere romanzi, dopo un periodo di vita molto travagliato, ma si trattava di opere molto diverse da quelle scritte in precedenza, e soprattutto abbandonò del tutto la narrativa breve. Si lanciò così in un progetto ambizioso: scrivere una trilogia di romanzi su quella esperienza, e più in generale, sulla religiosità dell’uomo e della società. Il risultato è la trilogia di Valis, composta dai romanzi Valis (1981), Divina Invasione (1981) e La trasmigrazione di Timothy Archer (1982).
Questo momento così particolare della vita di Dick emerge con forza dalle lettere scritte in questo periodo e raccolte nel volume The Selected Letters of Philip K. Dick 1980-82, appena uscito in Inghilterra e pubblicato dalla Underwood Books. Il libro è il sesto di una serie che raccoglie tutte le lettere dello scrittore americano, dal 1938 al 1982, anno della sua morte. Le lettere sono indirizzate agli amici, agli appassionati di fantascienza, ai suoi editori, all’agente e ad altri scrittori.
Questi scritti, intensamente personali, esprimono i pensieri più profondi di Dick sulla fantascienza, sulla natura umana, sulla filosofia, sul divino e la religione. Una riflessione composta soprattutto da speculazioni su Dio, tratte dal pensiero ebraico e cristiano, ma condite anche da testi molto particolari, come la Cabala e i vangeli apocrifi.
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