È uscito il secondo libro di Marco Milani, scrittore specializzato nell’anomalo, nell’orrore e nel fantastico, nonché di fantascienza; Marco proviene come tanti suoi coetanei dal Club G.Ho.S.T. di Massimo Ferrara e ha prodotto, in poco più di un anno, la sua seconda di raccolti per la Prospettiva Editrice.

HSF - questo è il titolo della nuova fatica - contiene 13 ottimi brani; a piccole perle come Chi ha paura del gatto nero, o come Il fumatore o ancora Ho visto una nuvola che somigliava all’ala di un angelo, ovvero novelle nere intrise di stile disincantato, scorrevoli e leggere ma efficaci, si affiancano altre robuste storie su cui spicca In nomine Patris. Qui tutto è ben descritto, tutto è plausibile e facilmente comprensibile; eppure i dettagli si fanno più importanti, si dotano di un’aurea granitica tale da rendere bene la vera storia della conquista americana – il massacro, andrebbe correttamente definito – operato da parte dei cattolicissimi Spagnoli.

Dell’elenco dei racconti che compongono HSF è bene citare La casa vicino a Firenze (mirabile atto d’amore verso H. P. Lovecraft) e Tanti auguri, una folle corse nei meandri di universi paralleli a volte a noi visibili, densi di ombre e presenze inquietanti, nel puro stile che il Connettivismo esige e a cui Milani ha aderito, essendone un membro fondatore. Il canto della sirena è, invece, un puro gioco di cinismo degno del miglior Tarantino, e chissà che dall’immagine suggerita nel romanzo il maestro americano non tiri fuori qualcosa degno del suo nome?