"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. Geyser di ghiaccio su una luna di Saturno..." Così, se avesse voce, la sonda Cassini ci potrebbe narrare gli strani fenomeni che avvengono su Encelado, una delle lune di Saturno.
Encelado (dal greco Εγκέλαδος, "trombettiere", uno dei giganti figli di Urano e Gea) è il sesto satellite naturale di Saturno, scoperto il 28 agosto 1789 da William Herschel. È recentemente diventato uno dei più studiati corpi del sistema solare. Encelado non solo ospita un oceano sotterraneo, ma questo è anche frizzante come la Coca-cola. L'evento è stato confermato grazie alle ultime analisi sui dati raccolti dalla sonda Cassini, che ha rivelato pennacchi di vapore acqueo, particelle ghiacciate e composti organici che si levano da varie fessure presenti nella superficie ghiacciata.
Fin dai primi avvistamenti, la sonda Cassini aveva rilevato nei pennacchi la presenza di varie sostanze: carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e vari idrocarburi, ma nessuno dei sali che dovrebbero essere contenuti in un oceano. Il ricercatore Dennis Matson osserva che: "I sali di sodio e potassio e i carbonati erano bloccati nelle particelle ghiacciate dei pennacchi. E l'origine di queste sostanze doveva essere un oceano". Le ultime osservazioni di Cassini hanno scoperto anche l'esistenza di fessurazioni in cui la temperatura è di circa 190 gradi Kelvin. "Temperature così elevate devono avere quasi sicuramente un'origine vulcanica. Il calore deve fluire dall'interno in misura sufficiente a fondere parte del ghiaccio del sottosuolo e creare cisterne sotterranee."
La domanda che si sono posti gli scienziati è stata: in che modo il contenuto di un oceano sovrastato da una cappa di ghiaccio spessa chilometri può raggiungere la superficie? Il modello proposto suggerisce che i gas disciolti nell'acqua ospitata nelle profondità formino bolle. Poiché la densità dell'acqua frizzante che ne risulta è inferiore a quella del ghiaccio per la maggiore presenza di gas, il liquido risale rapidamente attraverso il ghiaccio fino alla superficie.
"Gran parte dell'acqua si diffonde lateralmente e riscalda un sottile strato di calotta spesso un migliaio di metri. Ma una parte si raccoglie in camere superficiali, in cui la pressione aumenta fino a esplodere formando un buco in superficie da cui fuoriesce come quando si apre appena una lattina di bevanda gassata. Quando il resto dell'acqua si raffredda, scende nuovamente verso il basso ritornando nell'oceano per far ripartire il processo," afferma Matson.
L'ipotesi più accreditata sull'origine della fonte di calore che genera questo singolare fenomeno spiega il meccanismo attraverso delle maree interne prodotte dalla gravità di Saturno, un'idea avvalorata anche dal fatto che la forma dell'orbita del satellite si modifica leggermente. L'attrito generato da queste maree svilupperebbe il calore necessario a creare i processi vulcanici in grado di sciogliere il ghiaccio sotterraneo.
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