Il Tamigi in secca, il parlamento raso al suolo, il Big Ben diroccato. In tale contesto, un uomo nudo compare dal nulla. È John Connor (al secolo Christian Bale), che torna indietro nel tempo, nella Londra del 2011, per galvanizzare la resistenza umana contro Skynet, il computer ribelle il quale ha scoperto come far viaggiare nel tempo non solo i vari T-800, T-1000 e T-X, ma anche componenti più complesse come armi pesanti, macchine da trasporto e altra infrastruttura militare. L'umanità dovrà rispondere con i limitati mezzi della propria epoca.
Vi piace come setting? Non è pura fantascienza. Se ne parla in rete. Lo stesso regista McG (Joseph McGinty Nichol) ne ha fatto un accenno in un'intervista rilasciata a Film Journal dove fra l'altro ha affermato: “Sospetto fortemente che il prossimo episodio sarà ambientato nel 2011. John Connor torna indietro nel tempo e dovrà motivare l'umanità nella resistenza contro un massiccio attacco di Skynet.”
Poco più di una chiacchiera, ma di certo per la franchise Terminator sarebbe una novità (i primi tre si svolgevano tutti a Los Angeles, il quarto fra San Francisco e Los Angeles). Niente di nuovo invece nell'idea di una Londra post-apocalittica: nel 2007 la vediamo gradualmente ripopolata in 28 settimane dopo di Juan Carlos Fresnadillo, nel 2006 la vediamo in versione futuristica, ma decadente nel film I figli degli uomini di Alberto Cuaron (il quale si è a sua volta ispirato ad Arancia Meccanica di Stanley Kubrick), nel 2004 in versione demenziale in l'Alba dei morti dementi di Edward Wright, nel 2002 assomiglia un po' a un deserto urbano in una delle sequenze più spettacolari mai girate (le scene d'apertura di 28 giorni dopo di Danny Boyle) e così via, fino ad arrivare agli anni '50 con il romanzo Il Giorno dei Triffidi di John Wyndham (ma si potrebbe risalire fino ad H.G. Wells).
Per quanto riguarda il cast, l'attore inglese Jason Statham (The Snatch, Transporter) sarebbe semplicemente perfetto nella parte del più cattivo dei cattivi fra i Terminator. Magari vestito con la sua immancabile giacchetta, due pistole in pugno e battutta pronta (da Crank): “Si ti fermi, sei morto...”.
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