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Artis Trust

Intervista con Nancy Kress

E' una delle autrici più interessanti degli ultimi anni, e lo confermano le numerose vittorie e piazzamenti a premi Hugo e Nebula, l'ultimo dei quali è arrivato un paio di mesi fa col racconto The Flowers of Aulit Prison. Di recente è arrivato anche da noi, su Urania, uno dei suoi migliori lavori: Mendicanti di Spagna, premio Hugo e Nabula, e il seguito, Mendicanti e superuomini. L'ha intervistata il nostro collaboratore americano Artis Trust.

Delos: Non è la prima volta che vinci un premio Nebula, quindi, presumo, dovresti essere abituata ad essere al centro dell'attenzione. Come ti senti a trovarti sulla vetta del mondo della fantasy e della fantascienza?

Nancy Kress: Quando ci sarò davvero te lo farò sapere. Per quanto mi riguarda io certamente non ritengo di aver raggiunto nessuna vetta, né per quanto riguarda le vendite né per quanto riguarda la qualità. E' vero, vincere un premio Nebula è un'esperienza piacevole, ma ti cambia davvero poco la qualità della vita. Ciò che dà una forma alla vita di una persona sono il lavoro, i rapporti umani, il posto dove vivi... insomma, ci sono centinaia di fattori che vengono prima dei premi. In più, secondo il mio editore, un premio Nebula per un racconto non fa neppure differenza sul piano delle vendite di libri. Sono quindici minuti di fama all'interno di un gruppo davvero ristretto di persone. Questo dobbiamo sempre tenerlo a mente.

Delos: Di cosa parla The Flowers of Aulit Prison?

Nancy Kress: La risposta breve è che il racconto riguarda la definizione della realtà, una rivalità e una cultura aliena. La risposta lunga, e molto migliore, è che il racconto è lungo circa trentacinque cartelle ciascuna delle quali va letta per capire di cosa parla.

Delos: Un tema costante nei tuoi libri è la manipolazione della natura. Qual è la tua opinione sui recenti studi e sviluppo della scienza sulla clonazione?

Nancy Kress: La clonazione, come gran parte della biotecnologia, sta procedendo molto più velocemente della legge e dell'etica che vi dovrebbero essere applicate. Dobbiamo chiederci molto seriamente dove vogliamo che questa tecnologia debba arrivare, e dove non vogliamo che debba arrivare, e come speriamo di applicare questi principi. Un laboratorio di biotecnologia non è come una centrale atomica: è una struttura piccola, modesta, e facile da nascondere. Non ha bisogno di plutonio o altre sostanze esotiche. Ogni cosa di cui ha bisogno può essere reperita apertamente e facilmente. Se noi diamo delle regole troppo restrittive alla clonazione, tutto si trasferirà nella clandestinità. Se non diamo nessuna regola, non dobbiamo stupirci poi della creazione di creature sconvolgenti.

Delos: Il tema dominante di Maximum light, che le femministe dovrebbero trovare interessante, è che le donne dopotutto sentono il bisogno di avere dei figli. Pensi che questo oggi sia un problema? Non verrà mai un futuro nel quale non penseremo più che la funzione principale della donna sia avere figli?

Nancy Kress: Ehi, stop, fermati. Le implicazioni nascoste in questa domanda mi sconcertano. Prima di tutto il romanzo e la sua autrice pensano solo che solo qualche donna sia dominata dall'istinto materno. Assolutamente non tutte le donne. Le donne, come gli uomini, sono individui molto diversi l'uno dall'altro. Secondo, le donne che sentono un forte bisogno di avere figli e io sono una di queste non lo sentono affatto come un problema. Né deve farlo nessun altro. E' una cosa positiva che ci sia gente che ha questi sentimenti che, dopotutto, perpetuano la specie. Terzo, avere figli non è la "funzione principale" della donna, se non da un punto di vista evoluzionista, e comunque sarebbe vero per entrambi i sessi. Una donna può mettere i figli al primo posto quando sono piccoli e ugualmente avere una carriera, una voce politica, e così via. Siamo molto più che delle macchine da riproduzione, ma questo non significa che dare la vita sia un problema, o che non sia importante, e che sia antifemminista.

Delos: La serie di Beggar progetta un mondo nel quale la società si evolve con una netta separazione fra ricchi e poveri. Credi che la nostra società stia andando in questa direzione?

Nancy Kress: Sì, lo credo. I lavori di servizio prendono il posto dei lavori in fabbrica come prima opportunità per chi non ha esperienza, e i salari crollano. Questo accade perché l'industria americana ha trovato lavoratori più economici oltremare, e perché la tecnologia è sempre più sofistica e richiede sempre più specializzazione. Non è una bella situazione.

Delos: Cosa possono fare gli scrittori per colmare l'abisso fra chi ha e chi non ha?

Nancy Kress: Molto poco. Gli scrittori descrivono la società, non la cambiano. E' possibile supporre che letteratura buona, che scuota i lettori possa dare impulso ai cambiamenti, ma francamente non ci credo molto. Il potere non funziona a quel modo.

Delos: A tuo avviso gli scrittori di fantascienza hanno il dovere di esplorare argomenti socioeconomici e politici nei loro scritti? Perché, o perché no?

Nancy Kress: No. L'unico dovere degli scrittori è vero la loro arte, scrivere storie che riflettano le loro scelte. Qualche volta è puro divertimento, altre volte è lo studio di un personaggio, qualche volta è avventura, qualche volta sono argomenti socioeconomici e politici. Gli scrittori devono scrivere quello che vogliono, e i lettori lo leggeranno o non lo leggeranno a loro piacimento.

Delos: Hai un sito internet davvero professionale. Te lo sei fatto da sola?

Nancy Kress: No, è stato Frank Patry, un fan di fantascienza di grande talento, che lo ha creato e lo mantiene, e io gli sono molto grata.

Delos: Cosa pensi riguardo al futuro della fantascienza su internet? Quali sono i pericoli nel pubblicare racconti sul web?

Nancy Kress: Il pericolo attualmente è che la gente li legge senza pagarti nulla, se li offri gratuitamente, o che semplicemente li ignora se li offri a pagamento. La rete è ancora negli anni della sua formazione, e lo stesso vale per il mercato della narrativa in rete. Non so come sarà il futuro, e credo che nessuno lo sappia.

Delos: Secondo la tua opinione, qual è lo scopo principale della fantascienza?

Nancy Kress: Di essere letta. La gente legge per i più svariati motivi, e quindi la fantascienza può avere gli scopi più svariati: intrattenere, educare, dare emozioni, evadere, illuminare. Diverse opere possono rispondere a diversi scopi, anche a più di uno contemporaneamente. La mia personale fantascienza cerca di approfondire nel lettore la conoscenza degli esseri umani e dei mondi in cui vivono oggi o potranno vivere domani.

Pubblicato per gentile concessione di SFCentral, www.sfcentral.com. Traduzione di Silvio Sosio