di

Silvio Sosio


Ha vinto cinque premi Italia ed è una delle migliori e più affermate scrittrici italiane di fantascienza. E con la trilogia dei Rasna ha conosciuto il successo editoriale in Italia e all'estero.

Delos: Tu hai cominciato a scrivere molto presto: una specie di record, visto che hai pubblicato il primo romanzo all'età di sedici anni. Si può ben dire, quindi, che hai la scrittura nel sangue. I tuoi primi romanzi erano western. Come mai hai scelto proprio questo genere, e cosa ti è rimasto di quest'esperienza?

Mariangela Cerrino: Il genere western, anche se la definizione è impropria nel caso dei miei romanzi, perché solo alcuni sono in effetti dei veri western, mentre la maggior parte sono romanzi storici di ampio respiro, non è stata una scelta. E' stato in effetti un amore, il primo. Sono sempre stata attratta dall'epoca dei Grandi Laghi (per i non addetti ai lavori, gli anni precedenti la rivoluzione americana e i luoghi dell'est, coperti di grandi foreste e di acque scintillanti...).

Ho subito il loro fascino da sempre. Quando ero bambina, i miei autori preferiti erano Zane Grey e James Oliver Curwood. Non avevo più di otto anni quando ho cominciato a leggerli. Il mio primo romanzo in assoluto in effetti è ambientato proprio nell'Ohio sul finire della rivoluzione. L'ho scritto a quattordici anni, l'ho mandato da perfetta sconosciuta e con la ferma sicurezza dei giovanissimi alla Casa Editrice Sonzogno, e meno di due anni dopo era già pubblicato. Ma ad essere sincera mi ricordo di non aver mai dubitato del risultato.

Delos: Che cosa ti è rimasto di questa esperienza?

Mariangela Cerrino: La malinconia di vite vissute e, qualche volta, la voglia di tornarci.

Delos: E' vero che il primo contatto con la fantascienza lo hai avuto tramite Star Trek?

Mariangela Cerrino: Non proprio. Tuttavia Star Trek ha avuto il merito di presentarmi una fantascienza positiva, abbastanza reale per permettermi di accettare l'idea del futuro. Amavo di questo universo in special modo la fratellanza tra individui e gruppi che, almeno ai tempi di cui parlo, riusciva davvero a costruire immediatamente una comprensione e un'unione difficile da trovare altrove. Ma questo, ripeto, era vero per i "pionieri"... quindi molti anni fa.

Delos: Sei stata, tra l'altro, fra i fondatori dello Star Trek Italian Club, che se non erro è nato proprio da una tua idea. Quali sono oggi i tuoi rapporti con Star Trek e con il fandom legato a questo mondo?

Mariangela Cerrino: La nascita dello StarTrek Italian Club non è stata soltanto una mia idea: eravamo sei individui che proprio StarTrek aveva fatto incontrare tra loro, ed eravamo tutti decisamente determinati a portare anche nel nostro paese la conoscenza di questo universo positivo... A quel tempo, mi occupavo attivamente del fandom con il gruppo dello Space Opera Club di Torino di Gianfranco Briatore (ho partecipato alla nascita anche di questo gruppo!), così mi è stato facile "creare" un piccolo spazio anche per il nascente Stic ( fu proprio Briatore il primo a definirlo in questo modo...), e portarlo nel mondo delle Convention. Come tutti i progetti difficili, è stato vissuto da me (e credo anche dagli altri) con impegno e passione. Nei quasi dieci anni di appartenenza, so di aver lavorato e dato molto, ma ho anche avuto molto in termini di amicizia e di solidarietà. Quando ho scelto di ritirarmi, e sono ormai tre anni, i miei rapporti con le persone che mi erano amiche (questo era per me StarTrek, prima di ogni altra cosa... amicizia) sono rimasti gli stessi, e così anche i rapporti con i soci, sia pur pochi, con cui avevo avuto modo di stringere legami più profondi. Per quanto riguarda invece StarTrek, devo dire che in effetti non lo seguo più. Non amo ciò che è venuto dopo la serie classica, e il poco tempo che ho a disposizione è preso ormai da altri interessi.

Delos: Leggi spesso fantascienza? Quali sono i tuoi autori preferiti?

Mariangela Cerrino: In questo periodo non leggo molto fantascienza, lo devo ammettere, ma non per scelta. I miei autori preferiti? Bradbury, Vance, Clarke, con un sempre grande affetto a Leigh Brackett ed al suo stupendo Marte, più "barocco" di quello di Bradbury e appena meno triste.

Sono, in effetti, piuttosto fedele ai miei autori preferiti. Ma amo anche il cinema di fantascienza (considero Blade Runner il miglior film di fantasciena degli ultimi cinquant'anni).

Delos: Negli anni ottanta si concentra la gran parte della tua produzione di fantascienza, che ti ha fruttato due premi Italia e parecchi secondi e terzi posti (ai quali si sono aggiunti altri due Premi Italia con I cieli dimenticati e Porta sulla Notte). Parlacene un po'.

Mariangela Cerrino: Effettivamente non ho più scritto fantascienza in questi ultimi tempi, non per disamore, ma soltanto perché c'erano altri progetti e altri lavori.

Negli anni ottanta ho pubblicato per Mondadori su Millemondi, per Omnia, per Futura, per Solaris e per diverse altre pubblicazioni professionali, e alcuni di quei racconti sono ora allo studio per essere inseriti in una antologia per gli studenti del bienno superiore. I temi affrontati (la clonazione, le biotecnologie, la colonizzazione dello spazio con le isole in orbita attorno alla Terra) pare siano ora di grande interesse, mentre un po' di anni fa erano appunto .. fantascienza.

Delos: E poi hai scoperto gli Etruschi... La trilogia parla degli Etruschi e rievoca la loro cultura e la loro società, ma su tutto incombe Roma - o Ruma, come la chiamavano i Rasna. In un certo senso, tutto il ciclo è un po' la storia della nascita di Roma.

Mariangela Cerrino: I Rasna sono stati una vera e propria scoperta anche per me. Sono sempre stata appassionata di archeologia e di antiche civiltà, e posso dire di aver percorso in lungo e in largo le terre del Mediterraneo, e non solo quelle, alla ricerca di siti da visitare e di tracce da raccogliere. Ma, chissà per quale motivo, non avevo mai preso in considerazione gli Etruschi, fino al momento in cui mi sono letteralmente tuffata nel loro mondo. E' stata una avventura sconvolgente. Quattro mesi di studio intensivo... e sono giunti persino a popolare i miei sogni. Un popolo affascinante, che chiedeva di essere riportato alla vita. E' quanto ho fatto. Certo, ci sono degli elementi fantastici nella vicenda, supportati però da un contesto storico molto preciso, o almeno da quanto si può desumere via via che la leggenda cede il posto alla storia (o presunta tale, poichè noi abbiamo soltanto la cronaca dei vincitori, cioè i romani!).

A questo proposito, escludo al momento che la trilogia possa avere un seguito, e comunque non sarebbe certamente un seguito che si occupa delle vicende di Roma. I miei "alleati" rasna non me lo perdonerebbero! In quanto alla buona riuscita della trilogia, edita nella versione originale da Longanesi, si sta confermando anche nella versione attualmente presente in libreria, che ho reso più "facile" e di immediata lettura per la TEA: il primo volume è uscito nel mese di aprile, il secondo uscirà il 5 giugno e il terzo il 28 agosto.

La versione originale ha avuto una prestigiosa traduzione in Germania, con l'Editore Kruger di Francoforte: i tre romanzi sono stati raccolti in unico volume rilegato di mille pagine e hanno incontrato un notevole successo. E' notizia di ieri, infine, una probabile uscita anche sul mercato spagnolo.

Delos: Cosa c'è in vista per il futuro? So che ti piacerebbe scrivere sulla Guerra Civile americana.

Mariangela Cerrino: Veramente, sempre per quella nostalgia di cui parlavo prima, di tanto in tanto mi piacerebbe tornare a scrivere sui tempi della rivoluzione americana. Ma in effetti i miei progetti ora guardano ad un tempo relativamente più lontano, e che da sempre mi interessa molto: sono infatti impegnata per una serie di romanzi ambientati nell'anno Mille nelle mie terre d'origine (Moriana, Savoia, Valle di Susa... quindi Piemonte ma successivamente anche Valle d'Aosta, Borgogna, ecc.).

Come anticipazione posso dire che il primo volume, già pronto, uscirà per Longanesi probabilmente per l'autunno-inverno prossimo con il titolo Il Segno del Drago.

Attenzione, però: non è un fantasy, e il Drago in questione è quello dell'Apocalisse di San Giovanni! Nelle storie che racconto c'è quindi avventura, storia, un pizzico di mistero e un pizzico di magia.

Naturalmente mi auguro che sarà accolto bene quanto lo sono stati i Rasna!

bibliografia

Romanzi:

Cielo 19, Pulp 5, 1983 - 3º class. Premio Italia 1994

Storie dell'epoca Mu, Pulp 8, 1984 (Ciclo di MU, prima parte)

Anvernel dimenticata, Pulp 14, 1986 (Ciclo di MU, seconda parte)

L'ultima terra oscura, Cosmo Argento, Nord 1989; Due Romanzi di Fantascienza, Nord 1992 - Premio Italia 1990

I cieli dimenticati, Longanesi 1992; Tea Due, 1993; Edizione riadattata, Tea 1998 - Premio Italia 1993

La via degli dei, Longanesi, 1993; Edizione riadattata, Tea 1998 - 2º class. Premio Italia 1994

La porta sulla notte, Longanesi, 1995 - Premio Italia 1996

Racconti:

Alla luna alta di O'Maio, The Time Machine, 1980

Probability Point, The Time Machine, 1981; in Pianeta Italia, Narratori Europei di SF, Perseo 1989

Il cercatore di gloria, The Time Machine, 1982; L'Unità, 13 agosto 1986

L'incontro, SF..ere, 1982

Passaggio a Eridani, L'Eternauta 109, 1982

Il popolo del mattino, The Time Machine, 1983

Catturati dalla nostalgia, Omni 15, Peruzzo 1983

Morte del patriarca, The Dark Side, 1983

Il segreto di Mavi-Su, The Time Machine, 1983; Solaris 5, Garden 1987 - Premio Italia 1984

Altri mondi lontani, Black Out, 1983; Futuro Europa, Perseo 1991 - 3º class. Premio Italia 1992

Alpha Carinae 242, The Time Machine, 1984; Dimensione Cosmica 11, 1987; Solfanelli 1989

Divisione Darex, The Time Machine, 1984; Galaxys, 1986

Natale ad Isola Nove, Un'Ala, 1984

Isola due procedura pioggia, Futura, Peruzzo 1984

La sognatrice di Jaminat, La Spada Spezzata 12, 1984 (ciclo di Mu)

Seem to miss too much, Miskatonic Magazine, 1984

L'alba della vendetta, Enciclopedia della Fantascienza 14, Fanucci 1985 (ciclo di Mu)

Passaggio imperfetto, Pulp 13, 1986

Mai verrà la notte, Millemondinverno, Mondadori 1986

L'incantatore, Ucronia 4 nuova serie, 1988

Il tempo del lupo, Log, STIC 1988 - 2º class. Premio Italia 1989

Con qualsiasi nome, Log, STIC 1988 - 3º class. Premio Italia 1989

Sorella oscura, Millemondinverno, Mondadori 1988

Incontro con l'ignoto, La Gazzetta del Mezzogiorno 1991

Il dono, Diesel 1993

Romanzi storici/western

(sotto lo pseudonimo May Ionnes Cherry):

Blue River, Sonzogno 1966

L'ultimo cielo, Sonzogno 1967

L'anima Selvaggia, Sonzogno 1967

Lettie Huddlestone, Sonzogno 1968

Rio Colorado, Sonzogno 1968

Il Sentiero della vendetta, Sonzogno 1968

Adios, Amigo, Sonzogno 1969; Frontiera 1986

Dalla parte dove soffia il vento, Sonzogno 1969

La terra del signore, Sonzogno 1970; Frontiera 1987

La ragazza di Quanah, Sonzogno 1970

Malpaso, Sonzogno 1972

La fortuna di Charity Hoss, Sonzogno 1972

La pista dimenticata, Sonzogno 1973; Frontiera 1988

Tanimari Frontiera 1982

Gloria del mattino, Frontiera 1983

L'ultimo sentiero, Frontiera 1983

I fiumi del vento, Frontiera 1985

La luce sulle montagne, Frontiera 1986