Non capita spesso di parlare di teatro in merito alla fantascienza, per cui è con un pizzico di stupore e reverenza che ci avviciniamo all'argomento, per segnalarvi che a partire dallo scorso 15 maggio gli interessati che lo vorranno potranno godersi Mercury Fur presso il Teatro Belli di Roma. Lo spettacolo, tratto da un'opera visionaria di Philip Ridley e trasposto dal regista Carlo Emilio Lerici, è stato un caso in Gran Bretagna, dove perfino il decennale editore di Ridley, la Faber and Faber, ha rifiutato di pubblicare il testo. Resterà in scena fino al 27 maggio.

La nota di presentazione riassume succintamente la trama di questo dramma apocalittico venato di humour nero e ricco di provocazioni: "Il buio avvolge l'intera vicenda. Un'oscurità che permette di intravedere o soltanto di immaginare cosa sta accadendo. Una sorta di notte eterna che ha cancellato tutto. Metafora di quel lato oscuro dell'anima che Ridley lascia fuoriuscire liberamente dai personaggi protagonisti di questa pièce, costruita con la forza epica di una tragedia greca.

Siamo in una Londra del futuro dove non esistono più né legge né ordine, in cui si è perduto il linguaggio e ogni memoria storica (Darren, uno dei protagonisti, crede che la seconda guerra mondiale sia stata provocata da una lite tra Kennedy e Hitler a causa di Marilyn Monroe, e la Duchessa confonde la propria vita con quella della protagonista di "Tutti insieme appasionatamente"), in cui anche la natura risulta completamente trasformata (persino le farfalle hanno assunto poteri allucinogeni).

Un gruppo di ventenni, una delle tante bande che scorrazzano per la città, sopravvive organizzando dei party speciali, dove l'obiettivo è assicurare ai clienti la possibilità di realizzare le loro più sfrenate fantasie, che siano esse sessuali o macabre. Può succedere, dunque, che l'oggetto richiesto dal cliente per queste particolari attenzioni sia un bambino di 10 anni, e il cliente va assolutamente accontentato, costi quel che costi.

Quando finalmente la festa ha inizio e gli eventi si succedono incontrollabili diventa chiaro che dal successo della serata non dipende soltanto la sicurezza del gruppo, ma la loro stessa esistenza".

 

Philip Ridley, è nato a Londra nel 1964, Ridley si è dimostrato subito un enfant prodige creando la sua prima compagnia teatrale all'età di sei anni e scrivendo il suo primo libro a sette. Nel frattempo dipinge e tiene la sua prima personale a 14 anni. A 17 anni si iscrive alla St. Martin's School of Art dove studia pittura. Ma la scrittura diventa la sua attività principale: a tutt'oggi ha scritto numerosi libri, di cui alcuni per bambini, radiodrammi, sceneggiature cinematografiche e testi teatrali. Grazie a questo eclettismo Ridley si definisce un uomo del Rinascimento per l'età del multimediale.

Mercury Fur ha debuttato al Drum Theatre, Plymouth, il 10 febbraio 2005 con la produzione Paines Plough, e successivamente è stato presentato a Londra alla Chocolate Factory. L'impatto è stato molto forte e ha suscitato ovunque accesi dibattiti e giudizi totalmente discordanti: da una parte esaltato e dall'altra ferocemente criticato. Il testo rifiutato da Faber è uscito con Methuen.